Vaccino Covid, cosa bisogna fare per essere vaccinati? La guida categoria per categoria: tutte le risposte

Vaccino Covid, cosa bisogna fare per essere vaccinati? La guida categoria per categoria
Vaccino Covid, cosa bisogna fare per essere vaccinati? La guida categoria per categoria
di Mauro Evangelisti
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Domenica 10 Gennaio 2021, 22:29 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 14:51

«In Italia resta, al momento, l’indicazione di effettuare la seconda dose, ovvero il richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech, dopo 21 giorni dalla inoculazione della prima». La conferma è arrivata dal professor Luca Richeldi, del Comitato tecnico scientifico: il nostro Paese non segue l’esempio del Regno Unito che, per contrastare una epidemia che ogni giorno fa segnare il triplo dei casi italiani, ha deciso di vaccinare con la prima dose più persone possibili, rinviando la seconda. In queste ore in Italia è attesa anche la fornitura di Moderna (100mila dosi): per questo vaccino tra prima e seconda dose deve trascorrere un mese. Bene, ma posto questo punto fermo, cosa dovrà fare ogni italiano per essere vaccinato? Quali sono le istruzioni per l’uso?

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Ad oggi non è possibile richiedere di essere vaccinati.

L’operazione riguarda operatori sanitari, dipendenti e ospiti delle Rsa. Ognuno di loro ha compilato un modulo per confermare l’adesione a cui segue la convocazione. Quanti sono? 1.404.037 medici e infermieri, 570.287 tra personale e ospiti delle residenze per anziani. Subito dopo toccherà agli ultra ottantenni, 4,4 milioni.

ANZIANI

Come saranno convocati gli ultra ottantenni? Secondo Arcuri arriveremmo a 6 milioni di persone vaccinate entro la fine di marzo, evidentemente si conta di iniziare con gli anziani già a febbraio. Scatterà il coinvolgimento dei medici di famiglia. Nel Lazio spiegano all’assessorato alla Salute: «Chi è già ricoverato sarà vaccinato nella struttura ospedaliera, lo stesso vale per chi è in riabilitazione o in assistenza domiciliare». E gli altri? Chi ha più di 80 anni dovrà contattare il proprio medico di base. La vaccinazione potrà avvenire anche negli studi, ma con la con la supervisione degli “hub” dove sono conservati i vaccini a bassissime temperature. La scelta di coinvolgere i medici di famiglia è dettata anche dal fatto che conoscono la storia clinica del paziente, eventuali problematiche e allergie. Saranno attivati dei numeri verdi, mentre l’Uscar (le unità mobili) andranno a vaccinare a domicilio coloro che non sono autosufficienti.

ALTRE FASCE DI ETÀ

Ad oggi molte domande sono ancora senza risposta: non sappiamo quante saranno realmente le dosi a disposizione e in che tempi. Il piano, per il primo trimestre, prevede oltre 10 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech e di Moderna. Non c’è certezza su quando arriveranno le dosi aggiuntive di questi due vaccini già acquistate dall’Unione europea e, soprattutto, le 40 milioni attese dall’Italia da AstraZeneca, sul cui vaccino l’Ema (l’agenzia europea) si pronuncerà fra tre settimane. Altre variabili: se Ema dovesse autorizzare AstraZeneca solo per gli under 55, andrebbe riconsiderata la strategia; se Ema darà il via libera solo alla “doppia dose intera” di AstraZeneca per la quale c’è una sperimentazione completa, ma con una efficacia del 62 per cento (più bassa di Pfizer e Moderna) bisognerà valutare a chi riservare quel vaccino. Insomma, è presto per chiedere quando ci saranno i famosi tendoni, anche se alcune regioni vogliono ricorrere ai drive in usati per i tamponi o a luoghi come i palasport. Da marzo-aprile sarà la volta di coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 79 anni (13,4 milioni) e chi ha una comorbidità cronica grave (7,4 milioni). Poi gli insegnanti, i lavoratori dei servizi essenziali, chi ha comorbidità meno gravi. Anche in questi casi, in linea di massima, ci potrà essere il passaggio al medico di base da contattare, ma visto che i numeri aumentano, la vaccinazione vera e proprio avverrà in luoghi vasti come appunto tensostrutture, palasport, drive-in.

 

GLI ALTRI

Da sapere: chi è già stato positivo, non è escluso dalla vaccinazione. Ma chi ha meno di 60 anni cosa dovrà fare? Aspettare. Se non rientra in nessuna delle altre categorie dovrà sostanzialmente attendere settembre-ottobre (salvo, come detto, che Ema per AstraZeneca indichi un utilizzo per gli under 55). Si trasformerà in una vera vaccinazione di massa, che coinvolgerà anche le farmacie. Non ci sono però vaccini autorizzati per gli under 16, dunque ad oggi gli italiani potenzialmente coinvolti sono 50 milioni. Sottraendo coloro che rifiuteranno di vaccinarsi, il turno di un quarantenne può arrivare prima del previsto. 

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