Virus in Israele, nuovo record di contagi. Il governo valuta la terza dose Pfizer per gli over 50

Israele, nuovo aumento dei contagi. Il governo valuta la terza dose Pfizer per over 60
Israele, nuovo aumento dei contagi. Il governo valuta la terza dose Pfizer per over 60
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Martedì 27 Luglio 2021, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 11:06

Non bastano i vaccini, per ora. Proprio nel Paese che per primo ha iniziato ad uscire dalla pandemia. Cresce infatti la preoccupazione in Israele per la propagazione del Covid dopo che ieri si sono registrati oltre duemila contagi, ossia il 2,3 per cento di oltre 90 mila tamponi. Si tratta di una cifra record negli ultimi mesi. In parallelo il numero dei malati gravi è salito a 138, ossia il doppio rispetto alla settimana scorsa. Ieri le autorità sanitarie hanno imposto nuove limitazioni all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, vietando in particolare gli ingressi di visitatori nelle sale di partenze e degli arrivi per evitare contagi.

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Inoltre il direttore generale del ministero della sanità Nahman Ash ha reso noto che sta valutando la opportunità di somministrare una terza dose di vaccino Pfizer a quanti abbiano compiuto oltre 60 anni (ma forse anche 50 anni, è scontro nel governo), anche prima che arrivi una autorizzazione formale da parte della Fda americana.

Nel frattempo - su sollecitazione del premier Naftali Bennett - prosegue una campagna di vaccinazione concentrata nelle fasce giovanili, ad un mese dalla riapertura delle scuole. Negli ultimi due giorni le vaccinazioni (con una prima o una seconda dose) sono state complessivamente 40 mila. Israele è stato tra i primissimi al mondo a togliere l'obbligo di mascherine all'aperto.

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Il leader del Likud Benyamin Netanyahu aveva lanciato in parlamento un pesante attacco al premier Naftali Bennett accusandolo di «tergiversare in maniera irresponsabile» su sulla questione. «Per sconfiggere il Covid - ha detto - dobbiamo raccogliere subito 2 milioni di dosi e consentire la vaccinazione in massa degli israeliani di oltre 50 anni con la terza dose». «Israele - ha incalzato - dispone di milioni di dosi che giacciono adesso in Europa ed il governo non le va a prendere».

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Ma in una conferenza stampa il direttore generale del ministero della sanità Nahman Ash ha replicato che le autorità sanitarie non hanno ancora approvato la somministrazione della terza dose, che in Israele è per ora limitata solo ad alcune categorie di immunodepressi. «Ci preme innanzi tutto verificare, sulla base di dati ancora in fase di elaborazione, che essa sia sicura», ha aggiunto. Intanto in parlamento alcuni deputati insistono adesso per poter visionare ed analizzare il contenuto di accordi sottoscritti a suo tempo da Netanyahu con la Pfizer.

 

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