Coronavirus, il sistema sanitario si prepara alla fase 2. Speranza: «Azioni pianificate per evitare recrudescenza dell’epidemia»

Coronavirus, il sistema sanitario si prepara alla Fase 2. Speranza: «Azioni pianificate per evitare recrudescenza dell epidemia»
Coronavirus, il sistema sanitario si prepara alla Fase 2. Speranza: «Azioni pianificate per evitare recrudescenza dell’epidemia»
di Alberto Gentili
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 18:33

Anche il sistema sanitario si prepara alla fase 2. Roberto Speranza, ministro della Salute, ha aperto ieri il vertice in videoconferenza tra il governo e il Comitato tecnico scientifico illustrando il "Piano strategico sanitario" che il Messaggero è in grado di anticipare.

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«Dopo aver attuato una rigorosa strategia di contenimento dell’epidemia da coronavirus», ha spiegato il ministro ai suoi colleghi e al Comitato, «il primo obiettivo del piano strategico per le prossime settimane è continuare a far scendere l’indice del contagio, non pregiudicare i risultati raggiunti sinora e, soprattutto, non determinare una recrudescenza dell’epidemia che ha già causato enormi danni sia in termini di vite che di impatto economico. La prospettiva di adeguamento controllato delle misure restrittive sarà percorribile con prudenza e gradualità solo a fronte di un consistente investimento in azioni pianificate all’interno di un quadro complessivo. Questa strategia deve essere necessariamente impostata secondo le più aggiornate evidenze epidemiologiche, scientifiche e tecnologiche e può essere articolata su 5 direttrici:

1) Mantenere e far rispettare prioritariamente le misure per il distanziamento sociale a tutti i livelli e promuovere l’utilizzo diffuso di mezzi di protezione individuale, come misura complementare alle prime. Fino a quando non sarà disponibile una terapia anticoronavirus specifica e, soprattutto, un vaccino (il che è prevedibile che non si verifichi prima di diversi mesi) sarà necessario che nei luoghi di vita e di lavoro i nostri cittadini rispettino scrupolosamente queste regole.  

2) Rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus. La prossimità delle strutture territoriali del Servizio Sanitario Nazionale ai cittadini e la velocità, sia nella individuazione dei casi positivi che nell’isolamento dei contatti stretti, sono elementi essenziali per affrontare l’epidemia. Devono essere rafforzati tutti i servizi di prevenzione e deve essere realizzata una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali, con particolare attenzione a case di cura, residenze sanitarie assistenziali e altre residenze per anziani.

3) Intensificare in tutti i territori la presenza di Covid Hospital come strumento fondamentale della gestione ospedaliera dei pazienti. Tali strutture vanno mantenute operative, indipendentemente dalle imminenti necessità. Fino alla distribuzione del vaccino non si può escludere un’ondata di ritorno del virus. In tal caso, la presenza di strutture esclusivamente dedicate al Covid riduce notevolmente le possibilità di contagio rispetto a quanto accade nelle strutture miste. Particolare attenzione va rivolta alla selezione, formazione e protezione del personale sanitario ivi operante. La presenza strutturata di Covid hospital può consentire agli altri presidi sanitari di concentrarsi su tutte le terapie ordinarie per le altre patologie.

4) Uso corretto dei test, sia di quelli molecolari, che oggi sono l’unico strumento di identificazione certa della presenza del virus, e che vanno usati secondo le priorità indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e Comitato Tecnico Scientifico, sia di quelli sierologici. Quanto a questi ultimi, possono essere sia un utile strumento di indagine che consentirà di fotografare lo stato epidemiologico del nostro Paese, attraverso la ricerca – nell’ambito di uno studio pianificato - di anticorpi in un campione della nostra popolazione, che per la puntuale identificazione di soggetti che hanno già contratto il virus, superando l’infezione.

5) Rafforzamento della strategia di contact tracing e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’immediatezza nella individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento sono cruciali Un’adeguata applicazione informatica direttamente disponibile sullo smartphone dei cittadini è uno strumento decisivo per accelerare e rendere più accurato tale processo. La stessa applicazione verrà utilizzata anche per avvicinare il paziente e i contatti all’autorità sanitaria, anche attraverso  il monitoraggio costante dello stato di salute durante la quarantena.

 
 
 
 

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