Farmacie a corto di medicine: antibiotici, antinfiammatori e sciroppi. Scaffali semivuoti

I titolari: "Tamponiamo con i generici ma spesso scarseggiano anche quelli"

Farmacie a corto di medicine: antibiotici, antinfiammatori e sciroppi, scaffali semivuoti
Farmacie a corto di medicine: antibiotici, antinfiammatori e sciroppi, scaffali semivuoti
di Graziella Melina
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Lunedì 27 Marzo 2023, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 08:38

«Questo farmaco non c'è, mi dispiace». Al genitore che ha bisogno di un antinfiammatorio per bambini non resta che armarsi di santa pazienza e provare a chiedere in un'altra farmacia. Ma se per i più piccoli alla fine un prodotto si trova sempre, più difficile è invece riuscire a reperire un medicinale alternativo soprattutto per chi soffre di diabete oppure ha crisi epilettiche. L'ultimo bollettino dell'Aifa, l'agenzia italiana per il farmaco, segnalava la mancanza di circa 3.200 medicinali. Tra emergenza Covid e scoppio della guerra in Ucraina, le difficoltà a reperire medicinali hanno infatti messo a dura prova sia i farmacisti che i pazienti. Eppure, ancora oggi, la situazione non sembra tornata alla normalità.
Nella Capitale molti genitori fanno fatica a reperire persino gli antibiotici. E lo stesso problema si ripete da tempo in moltissime farmacie italiane. Che però ora cercano di compensare vendendo i farmaci generici.

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«In questo momento nelle Marche - spiega Marco Meconi, vice presidente regionale di Federfarma - stiamo andando verso una condizione di miglioramento della situazione grazie ai prodotti equivalenti e alle preparazioni galeniche.

Le scorte del farmaco originale sono impossibili: arrivano forniture ma sono limitate e non servono a coprire tutte le richieste». Il problema però resta insoluto se il paziente chiede per esempio un antidiabetico iniettabile. «Questi sono prodotti particolari ribadisce Meconi e se non si trovano abbiamo difficoltà a suggerire un'alternativa. Se un prodotto è equivalente, cioè se è nella cosiddetta lista di trasparenza, noi possiamo sostituire il medicinale senza necessità per il paziente di andare di nuovo dal medico per farsi modificare la terapia. Ma non sempre è possibile». Anche in Lombardia le farmacie provano a barcamenarsi con prodotti alternativi. «Il problema della carenza di qualche mese fa - racconta Annarosa Racca, presidente regionale di Federfarma - si è risolto con l'arrivo dei generici. Per esempio, per uno sciroppo la soluzione c'è sempre». Massimo Mana, presidente regionale di Federfarma del Piemonte, osserva ancora diverse criticità. «I prodotti arrivano a singhiozzo racconta è vero che non c'è più la carenza dei mesi passati, ma i farmaci non sono ancora sufficienti. Mancano gli sciroppi per bambini. Con gli antiepilettici la fornitura è un po' migliorata, ma siamo ancora scarsi. E così chi ne ha bisogno è costretto a fare il giro delle sette chiese: alla fine qualche pezzo in giro lo trova, se il farmaco ce l'ha il grossista. Il problema vero è che magari noi chiediamo per esempio dieci pezzi e ne arrivano due. Laddove è possibile suggeriamo l'utilizzo del generico».

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SOSTITUZIONE IMPOSSIBILE
Ma capita che per alcuni prodotti o è finito persino il corrispondente senza marca oppure non esiste proprio un farmaco sostitutivo. «L'antibiotico per bambini magari ha il generico spiega Mana - ma spesso finisce anche quello, perché normalmente questi prodotti hanno quote più basse dell'originale e non sempre le aziende hanno la capacità di rifornire rapidamente i grossisti». Senza contare che anche i tempi di consegna si sono ormai allungati. «Visto che l'aumento dei costi porta a cercare di riempire il tir che consegna i farmaci, per risparmiare invece di passare tutte le settimane magari arriva una volta al mese». La situazione, insomma, è complicata da più fattori. Non sempre superabili. «Purtroppo una serie di concomitanze ha creato un problema che ciclicamente si ripresenta tutti gli anni precisa Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma Abbiamo ancora difficoltà con qualche cortisonico e con alcuni antinfiammatori. Proprio per questo, a livello europeo stiamo portando avanti un progetto per prevenire le carenze, consentendo alle agenzie europee del farmaco sotto l'egida dell'Ema di spostare quote di farmaci nei Paesi nei quali esiste una mancanza di prodotti. Ma di fatto la vera soluzione del problema è una sola: rendere l'industria farmaceutica meno dipendente dalla produzione che arriva dall'estero».
 

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