Covid, le vaccinazioni corrono: ma c’è il nodo over 80: 250 mila sono irreperibili

Covid, le vaccinazioni corrono, ma c’è il nodo over 80: 250 mila sono irreperibili
Covid, le vaccinazioni corrono, ma c’è il nodo over 80: 250 mila sono irreperibili
di Diodato Pirone
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Lunedì 19 Aprile 2021, 01:07 - Ultimo aggiornamento: 20:42

Dal fronte delle vaccinazioni arrivano finalmente buone notizie: da giovedì a sabato sono state somministrate più di un milione di dosi, per l’esattezza 1.024.744 pari a una media di 341 mila iniezioni al giorno. Ieri pomeriggio risultava utilizzato l’87% delle dosi disponibili con ben quattro Regioni che svettano oltre il 90%: Umbria, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.


Si temeva che nel Paese si fosse sparso il panico per il vaccino AstraZeneca, e invece è proprio il farmaco più discusso del mondo che sta facendo la differenza: negli ultimi giorni è stato somministrato in circa 100.000 dosi quotidiane. Finora 3,2 milioni di italiani sono stati vaccinati con l’antivirus anglo-svedese.
A dare impulso alla campagna vaccinale nelle prossime settimane, soprattutto da maggio inoltrato, sarà l’arrivo massiccio di vaccini.

Ieri sui Rai3 il commissario europeo Breton ha ribadito che all’Italia arriveranno 54 milioni di vaccini nel secondo trimestre, cioè entro giugno. Oltre 6.5 milioni di dosi più del previsto. Poiché ad aprile avremo 9 milioni di fiale, questo vuol dire che circa 45 milioni di dosi saranno disponibili nei 60 giorni fra maggio e giugno: circa 750 mila al giorno.


SETTE RECORD CONSECUTIVI
Intanto molte Regioni hanno già cambiato passo. La Lombardia si è stabilizzata su 50.000 somministrazioni al giorno. Il Lazio viaggia intorno a 30/35.000. La Campania venerdì ha fatto il record di 36.000. Ma la spinta più forte è arrivata dalla Puglia che ha inanellato sette record quotidiani consecutivi, con 34.359 vaccinazioni segnate sabato. Significa che in un giorno solo è stato vaccinato quasi l’1% di tutti i pugliesi. Non a caso proprio la Puglia sta sperimentando le somministrazioni senza prenotazione nella fascia sotto i 79 anni. E iniziative del genere hanno consentito di far decollare le vaccinazioni per la coorte fra i 70 e i 79 anni: erano 500 mila i 70enni protetti due settimane fa e oggi sono 2,1 milioni.


In questo quadro sta emergendo un problema tutt’altro che secondario: le Regioni sono in dirittura d’arrivo con la vaccinazione(prima dose) degli ultra-ottantenni prenotati. Ma che fare con i non prenotati? Non si tratta di un dettaglio, perché secondo stime per forza di cose nasometriche i “nonni clandestini” sarebbero circa 250 mila sul totale di 4,4 milioni registrati all’anagrafe.


I primi conti li ha fatti la Regione Lombardia che conta in tutto 726.000 ultra-ottantenni. Fra prenotati e residenti nelle Rsa la Lombardia messo nel suo radar 630.000 nonni. Altri 52.000 stanno ricevendo la vaccinazione a domicilio che per forza di cose è lenta. Il totale fa 682.000.
E i 44.000 mancanti all’appello? E’ possibile che una parte degli iscritti all’anagrafe lombarda in realtà viva fuori dai confini regionali o all’estero ma la Regione Lombardia sta organizzando quella che si prospetta come una sorta di “caccia all’ottantenne”. Per questo il Pirellone ha chiesto al governo di poter inviare ai Comuni gli elenchi dei nonni “irreperibili” in modo che siano i vigili o i servizi sociali o i medici di famiglia a chiedere loro se non si sono prenotati perché non capaci di collegarsi a un computer o perché “no vax”.


Il problema si amplifica nel Sud. Secondo alcune stime solo il 46% degli anziani siciliani si sarebbe prenotato per la vaccinazione e questo spiegherebbe anche il forte ritardo che la Regione ha accumulato nelle vaccinazioni di questa fascia dove risultano aver ricevuto una iniezione solo il 58% degli ultraottantenni.


Sui nonni anche la Regione Campania offre un quadro complesso. In Campania, infatti, il 94% degli ultra-ottantenni che si sono prenotati ha già ottenuto la prima dose. Un risultato rimarchevole. Però i nonni vaccinati finora risultano essere 216.000 su un totale di 304.000. E gli altri? Una parte sono classificati come “non deambulanti” e ne vanno vaccinati ancora circa 30.000 poi un’altra parte è finita nei “fragili”, persone con malattie endemiche, che sono moltissimi in Campania: circa 280.000, ma quanti abbiano più di 80 anni non è noto. Anche qui è ragionevole pensare che almeno 20/30.000 anziani siano ancora fuori dal radar delle vaccinazioni. 


Nel Lazio, infine, risulta vaccinato l’81,1% dei nonni, ovvero circa 310 mila sui 380 mila complessivi. Non è noto però quanti siano quelli che non si sono prenotati per incapacità oppure perché decisi a non farsi vaccinare.
 

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