Covid, acqua ossigenata e succo di limone per disinfettare le superfici: i consigli Cnr per difendersi dal virus

Covid, acqua ossigenata e succo di limone per disinfettare le superfici: i consigli Cnr per difendersi dal virus
Covid, acqua ossigenata e succo di limone per disinfettare le superfici: i consigli Cnr per difendersi dal virus
di Paolo Travisi
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Giovedì 4 Marzo 2021, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 23:20

Acqua ossigenata e acido citrico, raccolto dal succo di limone, combinati insieme sono un disinfettante efficace per l’inattivazione del SARS-CoV-2 sulle superfici fisiche. A testimoniare l'efficacia di un disinfettante a basso costo, particolarmente utile per i paesi con economie più deboli della nostra, lo studio condotto dall'Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del CNR insieme all’Ospedale universitario “Luigi Sacco” di Milano  pubblicato su ACS Chemical Health and Safety.

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I disinfettanti in commercio

La gran parte delle soluzioni disinfettanti in commercio, contiene alcol o ingredienti a base di cloro attivo, ma molti studi stanno dimostrando che un uso eccessivo di questi prodotti, possa portare alla formazione di sottoprodotti potenzialmente nocivi, generati dall’interazione del principio attivo disinfettante con il materiale organico (polvere, grasso, residui)  presente nell’ambiente. «Prodotti a base di cloro attivo, per esempio la candeggina, il cui utilizzo è protratto negli anni e dosato in misura molto massiccia, alla lunga, cioè dopo molti anni, potrebbe avere un effetto nocivo. Questi prodotti devono essere usati per igienizzare le superfici e proteggerci dal Covid-19, anche noi del CNR ne caldeggiamo l'utilizzo per uso domestico, ma sempre con equilibrio, senza farne una mania ossessiva», spiega Matteo Guidotti, ricercatore del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Scitec) e coordinatore della ricerca.

Nessun problema invece per l'igienizzante per le mani che ormai abitualmente usiamo più volte al giorno. «Quelli sono a base di alcool etanolo, che degrada il virus e gli agenti patogeni, ma non dà origini a questi sottoprodotti potenzialmente nocivi», aggiunge Guidotti. 

Altre soluzioni

Un'alternativa altrettanto valida per combattere il virus e rispettare l'ambiente è «il perossido di idrogeno acquoso al 3%, che tutti conosciamo come l'acqua ossigenata venduta in farmacia, che presenta molti meno problemi in termini di produzione di sostanze pericolose indesiderate», sottolinea il ricercatore del Cnr.

Inoltre «un eventuale eccesso di acqua ossigenata si degrada rapidamente, nell'ordine di un quarto d'ora, in acqua e ossigeno gassoso, senza generare inquinanti ambientali di rilievo».

Ma l'acqua ossigenata, da sola, ha una scarsa azione virucida. Cioè non è sufficiente ad eliminare tracce del SARS-CoV-2 sulle superfici. Se invece l'acqua ossigenata è combinata con l'acido citrico, banalmente il succo di limone, o l'acido acetico il comunissimo aceto, allora è possibile ottenere un'inattivazione efficace del virus SARS-CoV-2 "e avere una riduzione di più del 99.99% della carica virale in 5 minuti” considera Guidotti.

 

Come operare

«Basta aggiungere alla  bottiglietta d'acqua ossigenata da 250 ml tre cucchiai di succo di limone o aceto per avere il disinfettante. In sostanza il succo deve essere il 10% dell'acqua ossigenata».

L’acqua ossigenata diluita, portata al pH adeguato con opportuni additivi acidi può rappresentare una valida opzione soprattutto in paesi del mondo con economie più deboli, in cui vi è scarsa reperibilità di liquidi igienizzanti industriali.

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