Coronarie ostruite, lei soffre più di lui ma ha meno danni

Coronarie ostruite, lei soffre più di lui ma ha meno danni
Coronarie ostruite, lei soffre più di lui ma ha meno danni
di Antonio G. Rebuzzi
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 09:50
Quando consideriamo i pazienti con ostruzioni delle arterie coronarie, vi sono differenze tra uomo e donna per ciò che riguarda la percezione del dolore, i sintomi o l'estensione della coronaropatia. Una interessante risposta a questa condizione ci è venuta da un lavoro di Harmony R. Reynolds della New York University Langone Medical Center-Bellevue Hospital pubblicato sul Journal of American Medical Association.

I PARAMETRI
Partendo dallo studio Ischemia, che si proponeva di valutare l'efficacia di differenti opzioni terapeutiche in pazienti con angina pectoris, i ricercatori hanno voluto valutare se vi fossero differenze legate al sesso riguardo vari parametri come il dolore, la severità del danno delle coronarie e l'ischemia, cioè la sofferenza del muscolo cardiaco. Sono stati studiati oltre 5.100 pazienti (23% donne) con angina stabile (il dolore viene solo dopo uno sforzo). A tutti è stato praticato un test da sforzo per vedere a che livello di lavoro si registrano i segni di sofferenza cardiaca ed è stata misurata l'intensità del dolore attraverso una scala di valutazione. È stata fatta a tutti una Tac coronarica (per vedere se vi erano ostruzioni delle coronarie e valutarne l'entità).
I risultati: nelle donne si è registrata una soglia anginosa, a parità di sforzo, nettamente più bassa rispetto agli uomini. Avevano dolore con una frequenza del 41% superiore a quella degli uomini.
Inoltre, al test da sforzo, le femmine hanno un'ischemia meno importante. E per di più nel 16,4% delle donne, non si è registrata alcuna sofferenza cardiaca nonostante il dolore.
Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato differenze notevoli tra uomo e donna per svariate malattie.

GLI ESTROGENI
Ed anche nella cardiopatia ischemica è risaputo che l'infarto è più frequente nell'uomo, essendo la donna protetta, almeno in gioventù, dagli estrogeni. Da notare poi che, anche dopo la menopausa, pur essendosi ridotta la differenza percentuale, tuttavia le donne hanno meno infarti degli uomini.
Lo studio dimostra quindi che le donne hanno una maggiore frequenza del dolore anginoso, ma una ostruzione coronarica, a parità di dolore, meno estesa rispetto agli uomini. Come mai questi risultati? Le coronarie che noi valutiamo alla Tac o alla coronarografia, sono quelle di maggior calibro che scorrono sulla superficie esterna del cuore. Da queste arterie si originano poi numerosissimi piccoli vasi che vanno all'interno del muscolo cardiaco portando il sangue alle singole cellule. Quest'insieme di micro-coronarie viene definito microcircolo.
Sappiamo, da numerosi studi, che le donne hanno più frequentemente, rispetto agli uomini, un coinvolgimento del microcircolo e che questo è soggetto a influenze varie (ormoni, stress, emozioni ecc.). Questo potrebbe essere uno dei meccanismi, ma indubbiamente l'argomento è di estremo interesse e, come tutta la medicina di genere, merita una maggiore attenzione da parte degli studiosi.

Antonio G. Rebuzzi
Professore di Cardiologia
Policlinico Gemelli -Università Cattolica Roma
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