Alluvione Romagna, allarme infezioni: dal tetano alla Dengue. In un giorno 600 vaccinati. Quali precauzioni prendere?

Vaccinazioni in emergenza per residenti e volontari

Conselice, allarme acqua contaminata: dal tetano alla zanzara tigre. Quali precauzioni prendere?
Conselice, allarme acqua contaminata: dal tetano alla zanzara tigre. Quali precauzioni prendere?
di Stefania Piras
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Venerdì 26 Maggio 2023, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 22:29

Tornano le raccomandazioni sull'uso delle mascherine FFP2 e anche le vaccinazioni. Ma stavolta contro il tetano, la difterite, le possibili infezioni derivanti dall'acqua contaminata, che stagna e si mischia con organismi pericolosi per la salute umana o con sostanze chimiche. A Conselice, in provincia di Ravenna, e negli altri comuni e frazioni colpiti dall'alluvione in Romagna, l'acqua che non defluisce sta ponendo un problema sanitario. I detriti, i rifiuti accumulati in questi giorni, sollevano il tema dell'emergenza sanitaria al punto che sono arrivati camper specializzati da Bologna a Conselice, Lugo, Faenza, Ravenna e Cervia per vaccinare la popolazione contro il tetano. Inoltre, a Conselice, la sindaca Paola Pula, ha firmato un'ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di lasciare le proprie abitazioni per motivi igienico sanitari. La paura è che le acque stagnanti e quindi contaminate possano essere potenziali bacini di infezioni.

Oggi in poche ore a Conselice e Solarolo si sono presentate 635 persone per ricevere la vaccinazione straordinaria contro il tetano. Domani è prevista un'altra giornata di vaccinazione straordinaria a Sant’Agata sul Santerno

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Conselice, allarme infezioni

Perché si presenta anche questo problema, ora? Le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute. 

Ma quali sono i potenziali pericoli? Il tetano è una malattia che si rischia di contrarre. Perciò l'azienda sanitaria della Romagna sta cercando di fare prevenzione e ha raccomandato di controllare ai residenti di essere in possesso della vaccinazione antitetanica in corso di validità (l'ultima dose di richiamo entro gli ultimi 10 anni).

C'è il pericolo di contrarre infezioni gastrointestinali. Quando l’alluvione impatta sul sistema fognario e sui reflui, c’è un maggiore rischio di contrarre infezioni che si manifestano con vomito e diarrea.

Bisogna ricordarsi di non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e ogni volta che è possibile lavarsi con acqua e sapone.

L'acqua corrente potrebbe non essere potabile. Nelle zone alluvionate è strettamente raccomandato di seguire le indicazioni del comune di residenza per accertarsi di poter usare l'acqua per bere o cucinare.

Muffe e spore: con il passare dei giorni, l’acqua e l’umidità possono dare origine a muffe e spore pericolose per la salute. In questi casi bisogna arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall’alluvione, per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti ed è importante, sottolineano le autorità sanitarie romagnole, mantenere una corretta ventilazione anche durante le attività di pulizia e ricordarsi di proteggere, quando possibile isolandole, eventuali zone incontaminate dalla diffusione di polvere, muffa e spore. Nel caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe è utile coprire naso e bocca con un panno o con una mascherina  meglio se FFP2.

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La zanzara tigre

Il caldo e l'acqua stagnante rilancia inoltre il pericolo della diffusione della zanzara tigre: un problema che ogni anno si pone in queste zone pianeggianti (e che un tempo erano paludose). L'alluvione ha creatio un ambiente ideale per depositare le uova e lasciare schiudere le larve.

C'è il rischio che aumenti la trasmissione dei virus veicolati da questi insetti, sottilinea Francesco Broccolo, professore di Microbiologia clinica dell'Università del Salento e membro del comitato scientifico della Società italiana di medicina ambientale.

La zanzara tigre (Aedes albopictus) è infatti un vettore di virus pericolosi, come Chikungunya, Dengue, Zika, che in Emilia-Romagna hanno circolato anche negli anni passati, mentre le comuni zanzare del genere Culex possono essere portatrici del virus della febbre del Nilo Occidentale. Per questo motivo, osserva l'esperto, «è importante monitorare il numero delle uova di zanzara, in particolare della zanzara tigre».

È possibile farlo «con ovitrappole o analizzando campioni di acqua. Entrambi sono metodi indiretti di sorveglianza per valutare la soglia di rischio epidemico dei virus emergenti». D'altro canto, osserva Broccolo, i virus Chikungunya, Dengue e Zika «non sono più soltanto tropicali». «Sulla base del numero di uova identificate con campionature random si può stabilire, a parità di numero di larve rilevate, il tasso di diffusione della malattia reale lungo una scala che va da R0 inferiore a 1, ossia rischio assente, a R0 superiore a 5, molto elevato».

Si calcola che quest'ultimo corrisponda, per tutti e tre i virus, a una quantità di uova superiore a mille. «Nel frattempo - conclude Broccolo - è utile difendersi dalle punture di zanzara utilizzando repellenti e trattamenti con larvicidi».

Al momento non si prevede invece il rischio di malaria, il cui vettore del plasmodio non è presente o comunque rarissimo nel nostro paese in quanto la zanzara anofele predilige acque pulite. 

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