Allergia, è allarme per smog e polline: così si scatenano riniti e asma (anche in chi non ne soffre)

Lo studio del Max Planck Institute di Mainz (Germania)

Allergia, è allarme per smog e polline: così si scatenano riniti e asma (anche in chi non ne soffre)
Allergia, è allarme per smog e polline: così si scatenano riniti e asma (anche in chi non ne soffre)
di Valentina Arcovio
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Anche se la primavera è appena iniziata, sono settimane che gli allergici ai pollini sono alle prese con riniti, occhi rossi, tosse e asma. Complici le temperature più alte della media, le fioriture hanno anticipato i tempi. Ma a metterci il carico da novanta è lo smog che, oltre a intensificare i sintomi nei soggetti allergici, possono addirittura innescare reazioni anche nei soggetti non allergici.
Per questo degli oltre 10 milioni di italiani che si stima siano allergici al polline, è possibile che ben uno su tre non lo sia per davvero. A spiegarlo sono gli esperti della Società Italiana di Aerobiologia Medicina e Ambiente (Siama), che, in occasione dell'arrivo della primavera, hanno organizzato a Roma la Giornata Nazionale del Polline, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic).
Gli esperti hanno discusso i risultati di uno studio tedesco, recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers Allergy, secondo il quale il polline "inquinato" scatenerebbe reazioni allergiche anche nelle persone che in realtà non lo sono. I ricercatori del Max Planck Institute for Chemistry di Mainz in Germania e della University Medical Center dell'Università Johannes Gutenberg hanno dimostrato che il polline è in grado di «catturare» e «trasportare» alcuni noti inquinanti atmosferici, come l'ozono, il biossido di azoto (NO2) e il particolato, nelle vie respiratorie, intensificando così nei soggetti allergici le manifestazioni di ipersensibilità agli allergeni e innescando nei soggetti non allergici rinite, tosse e asma.
L'EPIDEMIA
«La prevalenza e la gravità delle malattie allergiche scatenate dal polline delle piante trasportato dall'aria e da altri allergeni sono in aumento in tutto il mondo - spiega Vincenzo Patella, presidente della Società Italiana di Aerobiologia Medicina e Ambiente e direttore dell'UOC di Medicina Interna Azienda Sanitaria Salerno - Ad avere un ruolo determinante in questa "epidemia" di allergie sarebbe anche l'esposizione eccessiva degli allergeni ad alcuni inquinanti atmosferici che, proprio negli ultimi anni, hanno raggiunto concentrazioni elevate». L'ozono, il biossido di azoto e il particolato, componenti dello smog estivo creato dal traffico possono, secondo gli specialisti, alterare il potenziale allergenico e infiammatorio del polline.

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«Gli inquinanti entrano nel polline - aggiunge Patella - e una volta raggiunte le vie respiratorie, vengono poi liberati, potenziando così, da un lato i sintomi del paziente allergico, e dall'altro scatenando reazioni simil-allergiche nelle persone che hanno sempre mostrato una soglia abbastanza alta di sensibilizzazione al polline».
LA CAMPAGNA
Per questo, paradossalmente, i sintomi allergici tendono a essere più intensi in città, dove la presenza degli inquinanti è più elevata, che in campagna. «Gli ossidi di azoto e l'ozono se raggiungono elevate concentrazioni - commenta Mario Di Gioacchino, presidente della Società Italiana di Allergia, Asma e Immunologia Clinica - alterano le componenti proteiche dei granuli pollinici a tal punto da innescare nei soggetti non allergici sintomi come rinite e tosse. Lo studio tedesco mostra, in particolare che alcuni pollini, come ad esempio quelli delle graminacee, innescano l'iperattivazione dei Toll-like receptor 4 (TLR4), recettori cellulari che attivano la reazione allergica del sistema immunitario, anche in chi non soffre di allergie».
Clima e smog sarebbero responsabili anche dei valori record di concentrazione dei pollini, molto sopra la media, registrati quest'anno in Italia.

Nel nostro paese, inoltre, è difficile sintetizzare quando si parla di pollini perché ci sono aree molto diverse dal punto di vista del clima e della vegetazione. «L'anno che stiamo vivendo è uno di quelli che lasciano il segno - evidenzia Patella - perché siamo passati da concentrazioni di 200 pollini totali per metro cubo di media nei giorni di picco di 5 anni fa ai 2.000 attuali, ben 10 volte di più». I pollini "inquinati" rappresentano una minaccia anche per chi ha solitamente una soglia di tolleranza alta a questi allergeni.

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I CAPELLI
Per contrastare i sintomi dei non allergici, gli esperti hanno diffuso poche semplici raccomandazioni. Consigliano, ad esempio, di ricorrere a lavaggi nasali ipersalini e alle lacrime artificiali. Inoltre, raccomandano di pettinarsi sempre in bagno e non in camera da letto, in modo da evitare che il cuscino raccolga il polline attraverso i capelli e che dia fastidio anche durante la notte. «Ma se i sintomi peggiorano è bene rivolgersi allo specialista prima di ricorrere ad antistaminici e corticosteroidi», concludono gli allergologi.
 

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