Alcol, sotto i 40 anni nessuno dovrebbe bere. «Ecco perché è pericoloso». Ma per i più "anziani" diventa terapeutico

Lo studio è stato realizzato dall'Università di Washington, Seattle, è finanziato dalla "Bill and Melinda Gates Foundation"

Alcol, sotto i 40 anni nessuno dovrebbe bere. Ma per i più "anziani" diventa terapeutico
Alcol, sotto i 40 anni nessuno dovrebbe bere. Ma per i più "anziani" diventa terapeutico
di Valentina Venturi
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Lunedì 18 Luglio 2022, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 17:22

Come dicevano i latini "est modus in rebus": in tutto ci vuole moderazione. Tanto più quando si parla di alcol. Una nuova ricerca scientifica pubblicata da "The Lancet" sostiene infatti che piccole quantità di alcol possono avere persino effetti benefici per la salute degli adulti sopra i 40 anni. Ma ai giovani, al contrario, non dovrebbe essere permesso nemmeno un brindisi. Lo studio è stato realizzato dall'Università di Washington, Seattle, è finanziato dalla "Bill and Melinda Gates Foundation" e fa parte della più ampia "Global Burden of Disease", analisi a livello mondiale in corso sin dal 1990 e che utilizza dati provenienti da ben 204 paesi e territori.

Alcol, perché i giovani non dovrebbero bere

A livello globale, stando ai risultati raccolti e come riportato da "Fortune", quasi il 60% delle persone che hanno consumato quantità pericolose di alcol nel 2020 rientrava tra i 15 e i 39 anni: per loro la quantità di alcol che può essere consumata prima di mettere a rischio la propria salute è «poco più di un decimo di una bevanda standard».

La media standard è valutata in due cucchiaini di vino o due cucchiai e mezzo di birra al giorno. 

Sopra i 40 anni è terapeutico

Il discorso cambia in maniera radicale dal momento in cui si supera la soglia dei 40 anni: dopo questa fascia d'età, sottolinea "Fortune", le persone «senza anamnesi, possono trarre alcuni benefici dal consumo limitato di alcol – un bicchierino di vino rosso al giorno –, in particolare riducendo il rischio di malattie cardiovascolari, ictus e diabete». Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sull'alcol, con lo scopo di capirne i pericoli e i possibili benefici: di recente l'indagine pubblicata di recente su "PLOS Medicine" e citata da "The Guardian" afferma che il consumo settimanale di più di tre pinte di birra o tre quarti di bottiglia di vino porterebbe a «un aumento dei livelli di ferro nel cervello», livelli che sono stati collegati al morbo di Alzheimer e al morbo di Parkinson.

L'esperto: i giovani non dovrebbero bere

Il quotidiano britannico ha inoltre intervistato il dottor Richard Piper, capo di Alcohol Change UK: «Le centinaia di studi pubblicati negli ultimi vent'anni mostrano chiaramente che l'alcol è molto dannoso per il corpo umano. Non lo sapevamo prima e molti di noi continuano a bere come se questa rivoluzione della conoscenza non fosse avvenuta», mentre la dott.ssa Emmanuela Gakidou dell'University of Washington School of Medicine’s Institute for Health Metrics and Evaluation ha precisato in un comunicato stampa: «Il nostro messaggio è semplice: i giovani non dovrebbero bere, ma gli anziani possono trarre beneficio dal bere piccole quantità».

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