Rischio disidratazione, la voglia di dolci tra i campanelli d'allarme

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Giovedì 14 Luglio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:00

In qualunque condizione, in vacanza, come al lavoro, mai senza borraccia.

Perché, pur non grondando sudore, giorno dopo giorno, complice anche l’aria condizionata, gli spostamenti nell’auto rovente parcheggiata al sole o l’attesa dell’autobus sotto il solleone, si può arrivare a uno stato di disidratazione cronica. Che si manifesta con una serie di sintomi più o meno complessi. Ad esempio può comparire alitosi, perché con la disidratazione si produce meno saliva che ha proprietà antibatteriche e questo favorisce la crescita di batteri nella bocca, crampi muscolari per la perdita eccessiva di liquidi, che non permette più all’organismo di raffreddarsi adeguatamente o per una perdita di elettroliti, quali sodio e potassio.

Per questo, soprattutto dopo l’attività sportiva o in presenza di crampi, è importante assumere insieme all’acqua anche dei sali minerali, come quelli presenti negli sport drink o da aggiungere all’acqua. Il nostro corpo può anche ingannarci facendoci sentire una fame esagerata soprattutto di dolci, al posto della sete. Questo si verifica perché il fegato ha bisogno dell’acqua per rilasciare il glicogeno (la nostra riserva di carboidrati, che viene spezzettata per rilasciare in circolo glucosio come carburante). E non potendolo fare in caso di disidratazione, ci porta ad assumere zuccheri rapidamente disponibili attraverso i dolci.

IL MAL DI TESTA

Se compare cefalea, infine, anche quella potrebbe essere una spia di disidratazione più che di super-lavoro. Se dopo aver bevuto abbondantemente scompare, è la prova che quella era la causa. E dunque, la parola d’ordine in estate è acqua: quella da bere, magari aromatizzata con fragole, cetriolo o limone e i mix per le infusioni a freddo ma anche quella “da mangiare” come frutta, verdure (sono composti per ben l’85% da acqua) latte e zuppe fredde. 

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