Scoliosi, l'intelligenza artificiale sceglie l'intervento su misura

Al Vanvitelli di Napoli un’operazione senza precedenti in Italia su una ragazza di 23 anni

Scoliosi, l'intelligenza artificiale sceglie l'intervento su misura
di Maria Pirro
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:16

Costretta a letto per giorni sin da piccola, oggi non più.

«Ho portato il busto e i plantari ortopedici; ho fatto fisioterapia, nuoto, ginnastica correttiva senza grandi risultati. Ma non mi sono mai arresa alla malattia, fino a risolvere il problema». E a conquistare, con tenacia e coraggio, un primato: Angela Rubinacci, napoletana di 23 anni, è stata operata di scoliosi dai chirurghi del Policlinico Vanvitelli “guidati” dall’intelligenza artificiale. Un intervento senza precedenti in Italia, che il mese prossimo le consentirà anche di discutere la tesi di laurea in Letteratura giapponese e restare in piedi con i compagni di corso, al momento della proclamazione, senza soffrire di mal di schiena. Grazie a un software avveniristico, approvato negli Stati Uniti e subito introdotto in Italia, il programma ha consentito di scegliere in anticipo il trattamento più efficace per la ragazza, evitare tagli inutili e danni neurologici, ma anche progettare e far produrre in anticipo strumenti personalizzati, in questo caso per raddrizzare la colonna di 60 gradi “barre curve” impiantate durante la seduta del 15 dicembre 2022, prevedendo in anticipo decorso e piena guarigione entro sei mesi.

LE PATOLOGIE

«Il sistema, chiamato UniD, fa dialogare il medico con un pool di ingegneri tramite un algoritmo specifico, mettendo a punto la soluzione migliore proprio perché su misura», spiega Enrico Pola, direttore della Clinica ortopedica e della scuola di specializzazione di Ortopedia, che assieme al collega Luigi Aurelio Nasto, ha applicato la tecnica. «Da considerare rivoluzionaria - sottolinea - anche perché permette di rendere ripetibili interventi ad alta complessità e avere risultati certi, riducendo durata e complicanze intra e post-operatorie». Non solo. «Il software aggiorna i dati in base all’esperienza, adattandoli alle abilità del singolo operatore, oltre che alle condizioni cliniche del paziente». Dunque, altri interventi di scoliosi sono già fissati, 30 entro il 2023, sostenuti dal manager del Policlinico Ferdinando Russo, e possibili in tutti gli ambiti della chirurgia vertebrale. «Per ricomporre fratture, patologie degenerative, spondilolistesi, stenosi, ovviamente da valutare caso per caso. Ma, su tutti, quella per scoliosi è decisamente l’operazione più complessa, visto che necessita di viti peduncolari e una serie di osteotomie lungo la colonna in modo correggere la deformità. Azioni che vanno eseguite con un costante monitoraggio», chiarisce il professore universitario, che ricorda così l’importanza della prevenzione. La patologia più seria è frequente soprattutto nell’adolescenza, quando vengono individuati l’80 per cento dei casi, colpisce 7 volte su 10 le ragazze, circa il 3 per cento della popolazione. E il dato è in preoccupante aumento negli ultimi 10 anni. Colpa di comportamenti scorretti: troppe ore trascorse chinati con le spalle in avanti su tablet e smartphone già durante l’infanzia, ma una causa dipende anche dai ritardi diagnostici dovuti all’assenza di screening tra i banchi di scuola.

Una visita è invece raccomandata tra i 10 e gli 11 anni e, ancora prima, se i genitori notano asimmetrie delle spalle o dei fianchi, un’eccessiva curvatura in avanti della colonna (ipercifosi) o un gibbo sul dorso. «Allora occorre immediatamente portare il figlio da uno specialista per tentare di scongiurare di dover utilizzare poi il bisturi», è il consiglio del chirurgo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA