Apnee notturne: dietro al sonno difficile malesseri e patologie

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di Barbara Carbone
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Giovedì 10 Giugno 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Dormire bene aiuta a vivere meglio ma per oltre 12 milioni di persone il riposo notturno è un problema. Notti insonni a girarsi e rigirarsi nel letto, difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli notturni e impossibilità a riaddormentarsi sono alcuni dei disturbi del sonno dei quali soffre 1 italiano su 4. La notte, per tanti, può trasformarsi in un incubo. A rivelarlo una ricerca dell’Associazione Italiana per la Medicina del sonno (Aims) secondo la quale, a soffrire di queste patologie, sono nel 60% dei casi le donne. Il 20% riguarda invece bambini e adolescenti. Le alterazioni del sonno e la perdita del riposo notturno si traducono in un malessere psico-fisico al risveglio e in una eccessiva sonnolenza diurna (Esd), una condizione spesso associata alla narcolessia e alle apnee ostruttive del sonno (Osa).

I NUMERI

In Italia circa 7 milioni di soggetti soffrono di almeno 5 apnee per ora di sonno, mentre nella popolazione di età compresa tra 30 e 69 anni, sono 4 milioni quelli con più di 15 apnee all’ora. La narcolessia è invece una malattia rara che colpisce 4-5 persone ogni 10.000 abitanti. Cifre che, secondo gli esperti, sarebbero addirittura raddoppiate nell’anno della pandemia da Covid. «I disturbi del sonno possono derivare da vere e proprie patologie non adeguatamente riconosciute e diagnosticate – spiega il professor Gioacchino Tedeschi, presidente della Sin, Società Italiana di Neurologia – Al di là delle conseguenze sul piano fisico e sul piano psichico, questi disturbi risultano interferire pesantemente con la sfera socio-relazionale delle persone, sia in ambito lavorativo, con calo delle performance e scarso rendimento, sia in ambito familiare, con conseguente senso di insoddisfazione, frustrazione, isolamento e senso di colpa». La diagnosi precoce può rivelarsi fondamentale per la cura di patologie complesse come la narcolessia, una malattia neurologica cronica rara caratterizzata da un ciclo sonno-veglia non regolare e dalla comparsa, durante la veglia, di periodi di sonno improvvisi e non controllabili dal soggetto, associati o meno a cataplessia. «Nel 50% dei casi la narcolessia è una malattia pediatrica. Spesso non viene riconosciuta nei bambini che mostrano difficoltà di attenzione o di apprendimento, la conseguenza è che ne vengono compromesse le performance scolastiche e le capacità relazionali – spiega il professor Giuseppe Plazzi, presidente di Aims – L’Attention Deficit Hyperactivity Disorder, è una delle diagnosi errate che più comunemente viene fatta a questi soggetti a causa della sintomatologia simile di entrambe le condizioni morbose».

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I CONSIGLI

Social e telefonini out mezz'ora prima di metteri a letto

Per contrastare i disturbi del sonno gli esperti consigliano di rallentare il ritmo delle attività almeno mezz’ora prima di andare a letto.

La prima regola è spegnere il cellulare e stare alla larga dai social perché la luce di monitor e display impedisce alla melatonina di entrare in azione. Avere un’abitudine, come prepararsi la classica camomilla, è un sano rituale in grado di suggestionarci e prepararci al riposo notturno. Fondamentale è anche la cura dell’ambiente nel quale si dorme. Il letto, il materasso, i cuscini e la biancheria vanno scelti in base alle proprie esigenze, così da garantire, contemporaneamente, il sostegno del corpo e la massima comodità. Sembra inoltre che dormire sul fianco abbia un impatto minore su colonna vertebrale e collo.

Un bagno rilassante con essenze e acqua calda

Un buon sonno non può prescindere dalla cura dell’alimentazione. Seguire una dieta sana ed equilibrata prediligendo cibi facilmente digeribili e consumando la cena almeno due o tre ore prima di coricarsi, sarà sufficiente ad evitare che i processi digestivi influenzino negativamente il riposo. Bene anche un bagno rilassante un’ora prima di andare a dormire. L’acqua calda, unita a essenze sedative come lavanda e melissa, aiuta a distendere i muscoli, a ridurre le tensioni e a trovare tranquillità. Tali essenze possono essere anche diffuse nella camera da letto così da agevolare il sonno e aiutare a respirare meglio. Suggerite anche le tisane con radice di valeriana, luppolo, passiflora, biancospino e melissa.

Perdere peso e limitare il consumo di fumo e alcol

Per tenere sotto controllo le apnee notturne è importante perdere peso. Un indice di massa corporea troppo elevato, con conseguente aumento della circonferenza del collo, può contribuire alla chiusura parziale delle vie respiratorie. È inoltre importante limitare il consumo di fumo e alcol. Fumare influisce sulla respirazione e, di conseguenza, sul rischio di apnee notturne. Smettere di fumare può essere di grande aiuto per migliorare la qualità non solo del sonno, ma della vita in generale. L’alcol, invece, può provocare un rilassamento eccessivo dei tessuti della gola, un fattore che contribuisce alla presenza di apnee notturne. Il consiglio degli esperti è di eliminate l’alcol dalla dieta o almeno ridurlo al minimo, soprattutto nelle ore serali.

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