Russare, come smettere? Un sostegno al palato, ecco i trucchi e i rimedi

Russare, come smettere? Un sostegno al palato, ecco i trucchi e i rimedi
di Giampiero Valenza
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Giovedì 9 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 18:50

Katie Holmes non ce la faceva più. E davanti al continuo russare di quello che allora era suo marito, il Top Gun Tom Cruise, per preservare il suo sonno ha fatto una scelta radicale: dormire in camere separate. Sta di fatto che, proprio come la coppia di attori americani, in milioni in Italia vivono in casa con una persona che russa. Le stime ne contano quasi una su due. Bisogna farsene una ragione e lasciare che tutto resti così com’è? No. Ci sono trucchi e rimedi per passare una nottata in salute e non disturbare troppo. Tutto dipende dall’anatomia: si russa perché c’è una perdita del tono dei muscoli delle alte vie respiratorie, soprattutto del palato molle. Durante la notte ci si rilassa talmente tanto da far vibrare la mucosa. 

«Si potrebbe pensare che il russare sia un fatto estetico che dà fastidio a chi ci dorme accanto e a chi russa e che può creare imbarazzo quando si è in treno o in aereo, ma spesso è associato a disturbi respiratori che nei casi più gravi possono portare alla sindrome delle apnee ostruttive notturne – spiega il professor Manuele Casale, responsabile dell’Unità di Terapie integrate in Otorinolaringoiatria della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma – Durante la notte, infatti, il paziente può avere ripetute interruzioni o diminuzioni del respiro».

LA DIAGNOSI

Il primo passo da fare è la visita dall’otorinolaringoiatra, il medico specializzato sulla faringe e sulla gola. Un monitoraggio del sonno, con una polisonnografia, può spiegarci quanto e come si russa, se ci sono apnee o se cala l’ossigeno nel sangue. La stessa analisi ci “ascolta”, proprio come fanno (sicuramente armati di santa pazienza), il marito o la moglie nel letto a due piazze. Con la differenza, però, che lo strumento rileva, in una quota espressa in decibel, quanto si può essere rumorosi a forza di russare. Gli esperti invitano subito a cambiare lo stile di vita: perdere peso, seguire un’alimentazione sana e fare una frequente e adeguata attività fisica sono le azioni che possono ridurre i sintomi o farli cessare. Un bicchiere di alcolici di troppo ha un’azione di rilassamento sui muscoli (e quindi anche sul palato): ecco perché un liquore o un po’ di rosso in più possono essere strettamente legati a una gran bella russata. «Ma anche l’effetto miorilassante di una camomilla può incidere sul russamento», prosegue l’otorinolaringoiatra.

LE TERAPIE

Oggi sono due le terapie individuate per correre ai ripari: quella miofunzionale, una sorta di ginnastica del palato, e l’intervento chirurgico. Nel primo caso ci sono i foniatri e i logopedisti che vengono in aiuto, facendoci fare una palestra che concentra la sua attenzione ai muscoli del viso, della bocca e della lingua. Un “trucco” casalingo che si può seguire passa anche attraverso il canto e la pronuncia ripetuta e ad alta voce delle cinque vocali dell’alfabeto. Oggi, però, l’innovazione fa passi in avanti anche per aiutare i russatori cronici: gli smartphone hanno app in grado di portare questa palestra “da palato” direttamente a casa. «Il medico può indicare le applicazioni più corrette per tonificare i muscoli della bocca. Non sostituiscono gli interventi degli specialisti, ma possono essere usati come supporto – sottolinea l’otorino – Diventano un’opportunità in più». E così, spazio a tutti quegli strumenti che consentono di monitorare i fattori di rischio e di fare i movimenti giusti per rafforzare il palato molle. Ancora non sono arrivati in Italia, ma nel Regno Unito sono già operativi, invece, i primi trattamenti con stimolatori elettronici. «Consentono azioni di rinforzo muscolare grazie a una sorta di “ciucciotto”. Sono cure ideali per i casi più lievi», continua l’esperto. L’INTERVENTO Quando invece la situazione è più complessa e la ginnastica non basta, si possono aprire le porte della sala operatoria. «L’importante, prima di fare l’intervento, è essere sicuri che sia il palato il luogo da cui parta la vibrazione – racconta Casale, che ha curato proprio di recente un corso internazionale al Campus Bio-Medico di Roma sulla chirurgia di precisione, il russamento e le apnee ostruttive – Per questo induciamo il sonno e con una Sleep endoscopy, una endoscopia, andiamo a valutarne lo stato. Il palato viene irrigidito con una tecnica moderna nata a Milano. Si tratta di una sorta di lifting: vengono impiantati alcuni fili riassorbibili che diventano cordoncini fibrosi. Nasce una sorta di tensostruttura che sostiene il palato, lo rende più robusto ed evita il russamento». Ad oggi, spiega l’esperto, tra il 30 e il 40% delle persone che chiede aiuto al medico perché russa troppo «sceglie l’intervento». «Sono persone fin troppo motivate a voler risolvere il problema una volta per tutte – spiega Casale – Chi ha più paura, invece, decide di fare la ginnastica per il palato, in questo caso è difficile che scompaia il sintomo. Lo andiamo però a migliorare. Un conto è sentire come il rumore di un camion che passa, un altro è quello di una macchina elettrica». 

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