Lo scudo delle vitamine per la nostra armatura: ecco come la pelle ci protegge dalle malattie

Lo scudo delle vitamine per la nostra armatura: ecco come la pelle ci protegge dalle malattie
di Maria Rita Montebelli
5 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Maggio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 02:56

La pelle, nostra interfaccia e scudo di difesa dall’ambiente esterno che ci ammanta con i suoi circa due metri quadri di estensione, è l’organo più grande del corpo, il più pesante e, pur essendo ben in vista, non ci accorgiamo quasi di “indossarlo”.

Se non quando sorge qualche problema.

Ed è molto di più che una formidabile barriera protettiva. Attraverso le tante terminazioni nervose che alberga, ci permette di sentire il mondo esterno: una carezza, la ruvidità della pietra pomice, le fusa di un gatto, la fronte di un bambino che scotta per la febbre. Aiuta a mantenere la giusta temperatura corporea, con la produzione di sudore e la vasodilatazione o al contrario con la “pelle d’oca” e la vasocostrizione che intrappolano il calore all’interno dell’organismo. Contiene delle cellule specializzate nel colore, i melanociti, produttori di uno speciale un pigmento (melanina), assente negli albini, che ha lo scopo di proteggere la pelle dai raggi UV e dai tumori cutanei e che è anche un fenotipo, una sorta di aggettivo genetico, come il colore degli occhi o dei capelli, che conferisce l’appartenenza ad una particolare etnia o segnala che siamo appena rientrati da una vacanza.

TRASFORMAZIONE

La pelle non è mai uguale a se stessa. Ogni giorno disperdiamo nell’ambiente almeno 500 milioni di cellule dell’epidermide, lo strato più esterno della pelle e, almeno altrettante, sono pronte a prendere il loro posto, in un costante processo di rinnovamento. Le cellule-barriera della pelle sono i cheratinociti dell’epidermide; al derma spetta il compito di produrre sudore e sebo (dalle ghiandole sebacee), alberga i follicoli piliferi e i vasi sanguigni, rende la pelle capace di sentire, attraverso i recettori di pressione, del dolore e della temperatura. Ed è anche lo strato dove si formano le smagliature, veri e proprio strappi che si verificano quando la pelle si tende troppo, come accade durante la gravidanza o per un repentino aumento di peso. La sua parte più esterna (regione papillare), scolpisce sulla punta dei polpastrelli le impronte digitali che ci rendono unici e diversi da qualsiasi altro essere umano (sono diverse persino nei gemelli monozigoti).

La pelle rivela a colpo d’occhio la nostra età perché invecchia come tutto l’organismo; con la differenza che, in questo caso, i segni del tempo sono immediatamente visibili. Con l’avanzare del tempo si assottiglia e diventa più fragile e meno elastica. L’epidermide, pronta a rinnovarsi come un’araba fenice ogni 40 giorni negli anni della gioventù, lo fa con minor efficienza e, in caso di danno, si ripara meno velocemente. Può costellarsi di macchie e lividi, fare infezioni più facilmente, seccarsi, disidratarsi e dare prurito.

NEMICI

 La genetica gioca un ruolo importante nell’invecchiamento, anche della pelle. Ma, i veri nemici, non vanno ricercati tanto nel Dna, quanto piuttosto nel fumo, nel sole (o lettini solari) preso senza criterio e senza protezione, nell’inquinamento, nei cambiamenti ormonali, come quelli che accompagnano la menopausa. Sulla pelle infine è scritto anche nostro vissuto; a rivelarlo sono le rughe della felicità, scolpite dai sorrisi (le zampe di gallina ai lati degli occhi e i solchi naso-labiali) o quelle delle preoccupazioni, raccontate dal corrugatore del sopracciglio sopra la radice del naso e dal muscolo frontale, che a volte si tenta di cancellare a colpi di filler e botulino, come in un ideale ritratto di Dorian Gray. Le malattie della pelle hanno tutte una caratteristica comune: sono immediatamente visibili e possono dunque generare stigma. Tra le più frequenti, l’eczema, un’infiammazione caratterizzata da aree cutanee secche, desquamate, arrossate e pruriginose a volte provocato da un’allergia (dermatite da contatto). E poi l’acne, uno dei problemi più noti e odiati; la rosacea, un rash cutaneo delle persone di mezza età caratterizzato da piccole escrescenze rosse nella parte centrale del volto; la vitiligine è una patologia che causa perdita della pigmentazione, portando alla comparsa di chiazze bianche sul viso e sul corpo. La psoriasi è una patologia autoinfiammatoria caratterizzata da chiazze rosse e ricoperte di squame che compaiono in varie zone del corpo (soprattutto sulle superfici sottoposte ad attrito). È una malattia sistemica che può coinvolgere anche le articolazioni (artrite psoriasica) e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

PROTEZIONI

 Molte patologie infettive e parassitarie, infine, (scabbia, varicella ed herpes zoster, verruche da papillomavirus, malattie fungine come la tinea o tigna o il “piede d’atleta”) possono dare manifestazioni cutanee. Anche dalla pelle possono svilupparsi dei tumori, quali i carcinomi spinocellulari, i basaliomi e i melanomi.

Colpiscono soprattutto le carnagioni chiare, i fumatori e chi si espone al sole senza protezione. Una buona alimentazione e i supplementi vitaminici aiutano a mantenerci in salute da dentro. Per quanti prodotti cosmetici costosi possiamo acquistare e utilizzare, se non seguiamo un’alimentazione sana e uno stile di vita adeguato, la pelle ne risente e lo mostra chiaramente.

L’alimentazione scorretta porta a denutrimento delle cellule epidermiche. Come conseguenza la pelle appare priva di tono, opaca e spenta. Le vitamine amiche per la pelle sono la A, il complesso B, la C, la D e la E. La vitamina A naturale si trova nelle carote, nelle patate dolci, nelle uova e nei vegetali a foglia larga verde scuro. Aumenta la velocità di rinnovamento delle cellule ed è un ottimo presidio anti-aging e contro l’acne. Anche le vitamine del gruppo B possono ridurre i segni dell’invecchiamento cutaneo e dell’infiammazione delle pelli acneiche. Si assumono da carne, uova, frutti di mare, frutta a guscio e semi. Di vitamina C, potente anti-ossidante in grado di combattere i danni da radicali liberi dell’ossigeno, sono ricchi agrumi, kiwi e la maggior parte dei vegetali, compresi broccoli e cavolfiori. La D ha un rapporto bifronte con la pelle: viene attivata dall’esposizione della pelle alla luce del sole (bastano 30 minuti al giorno, ma ne servono di più al freddo, in alta montagna e negli anziani) e ne supporta processi riparativi e crescita. È contenuta in latte e latticini, nei pesci “grassi” (salmone, tonno, pesce spada). Anche la vitamina E ha spiccate proprietà antiossidanti che possono rallentare i processi di invecchiamento causati dai radicali liberi.

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