Microbiota, nell'intestino i guerrieri che ci difendono dalle malattie

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di Graziella Melina
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Giovedì 9 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:51

Sono soltanto microrganismi, eppure senza che ce ne accorgiamo non smettono mai di difenderci dalle insidie delle malattie.

Quanto sia importante la flora batterica intestinale per stimolare il sistema immunitario e proteggerci dai batteri patogeni, è ormai un dato assodato: il corretto equilibrio della flora batterica apporta benefici sul nostro umore e sul benessere psicofisico. Ecco perché, come hanno sottolineato i ricercatori di Alfasigma in occasione della recente Giornata Mondiale della Salute Digestiva (quest’anno dedicata alla prevenzione del tumore del colon-retto) è importante prendersi cura del nostro apparato digerente per contribuire a rafforzare le difese. Anche contro le neoplasie. Secondo l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) i nuovi casi di cancro al colon retto, che rappresenta il secondo tumore in assoluto più diffuso, in un anno in Italia sono 50 mila. In Europa si arriva a 500 mila, nel mondo 2 milioni. Non è ancora chiaro quanto siano aumentati i casi nel periodo pandemico, visto che i programmi di screening sono stati quasi dimezzati. Con una media di oltre 5 mesi di ritardo rispetto alla pianificazione standard. «I tumori del colon-retto - spiega Maria Rescigno, professore di Patologia generale, vice Rettore e prorettore alla ricerca di Humanitas University a Milano - si riconducono a stili di vita e familiarità. Fattori di protezione sono rappresentati dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio e dalla somministrazione di antinfiammatori non steroidei per lungo tempo».

Tutti questi elementi sono strettamente correlati alla salute del microbiota. Il principale nemico è rappresentato per lo più da diversi batteri, che sono in grado di favorire lo sviluppo anche dei tumori.

«Negli studi che coordino - spiega Rescigno - cerchiamo di capire che relazione c’è tra un determinato microbiota e la reazione alle terapie. In questo modo, possiamo pensare di modificare o modulare il microbiota in modo da rendere le cure sempre più efficaci». In uno lavoro pubblicato su Nature Microbiology è stata dimostrata l’esistenza di batteri protettivi con proprietà antitumorali, capaci di bloccare il proliferare incontrollato delle cellule tumorali. «In particolare - aggiunge ancora Rescigno - abbiamo visto che, quando inizia a formarsi la cellula tumorale, cambia anche la composizione del muco intestinale, e questo rende l’ambiente sfavorevole per alcuni batteri e favorevole per altri, tra cui quelli protettivi». Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, il microbiota si modifica con il passare degli anni e con il variare di elementi che lo influenzano: per esempio, l’ambiente oppure la dieta che, nell’arco di un solo giorno, è in grado di cambiare circa il 60% della composizione della flora batterica. Il restante 40% tende invece a rimanere stabile, per lo meno nella parte centrale della vita. Diverse variazioni si osservano soprattutto nella fase iniziale, quando il processo di maturazione è in corso, e in quella finale, tipica dell’età avanzata. Proprio per questo, i più piccoli e gli anziani sono considerati “fragili” e maggiormente esposti a rischi. In sostanza, un microbiota viene considerato sano se è costituito da diverse specie di microbi, con prevalenza di quelli benefici per l’uomo, e in equilibrio con l’intestino che li ospita. Se invece si osserva un’alterazione della flora intestinale, si ha una eccessiva proliferazione di batteri tendenzialmente patogeni. Ecco perché ora gli studi dei ricercatori si concentrano su un obiettivo concreto: riuscire a mettere a punto in futuro terapie e integratori che siano in grado sempre più di combattere i batteri cattivi e rafforzare il sistema immunitario.

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