Ancora ambrata sì, ma secca, screpolata, macchiata dal sole.
Ritratto di una pelle al rientro dalle vacanze. Cosa fare? «A settembre c’è sempre un afflusso importante di pazienti alle prese con pelle secca e con quelle che io chiamo “macchie S” – spiega Donatella Sordi, dermatologa dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Idi-Irccs) di Roma – ossia macchie solari, ma anche senili, perché compaiono in genere dopo i 40, salvo ci sia una predisposizione o si assumano particolari farmaci. Sono nelle zone più fotoesposte, quindi viso, dorso delle mani, décolleté e spalle. Si differenziano da altri tipi di macchie perché hanno la classica forma a “spot”».
LA PROGRESSIONE
«Per eliminarle – aggiunge la dermatologa – si può intervenire in modo progressivo: dall’uso in crema del semplice ed efficacissimo retinolo (vitamina A), la molecola “regina” dell’anti-ageing, che ha un effetto depigmentante, alla vitamina C, che adesso si impiega tantissimo sotto forma di sieri leggeri e acquosi con alto potere antiossidante. Vitamine A e C, anche insieme, rendono la pelle più uniforme e agiscono stimolando la sintesi del collagene». Se le creme a base di vitamine non funzionano a dovere, «si può alzare l’asticella, con peeling a base di alfa-idrossiacidi (acido glicolico, piruvico, malico, anche in associazione) che riducono lo spessore della pelle e in questo modo la “smacchiano”». Ultima spiaggia, la laserterapia. «Abbiamo tantissimi laser efficaci, con un costo a seduta ormai standard di 200-250 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA