Longevi si diventa, ecco come

Longevi si diventa, ecco come
di Barbara Carbone
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:16

Longevi si diventa.  Ecco alcuni consigli per fermare alcune patologie tipiche dell'invecchiamento.

Herpes zoster, oltre i 50 anni meglio vaccinarsi 

Le segnalazioni di casi di Herpes zoster, nome scientifico del Fuoco di Sant’Antonio, dal periodo post pandemia, sono aumentate nella popolazione adulta: si tratta della riattivazione del virus della varicella. La vaccinazione è indicata dai 50 anni in poi, poiché la patologia è tipica nella fascia di età più alta, e il servizio sanitario la prescrive dai 65. «A oggi – spiega Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene Generale e Applicata dell’Università di Milano – esiste uno nuovo vaccino ricombinante, più specifico e completo, utile nell’evitamento dell’insorgenza del Fuoco di Sant’Antonio e a risposta della recrudescenza dell’Herpes zoster».

Tenere una lista dei farmaci in uso

In Italia 2 anziani su 3 (il 66,6%) assumono ogni giorno almeno cinque farmaci con diversi principi attivi e 1 anziano su 4 (il 26,8%) ne utilizza addirittura dieci. Per questo Italia Longeva-Associazione per l’invecchiamento e la longevità attiva ha redatto una guida di dieci punti per anziani e chi li assiste sull’utilizzo quotidiano dei farmaci (italialongeva.it).

Primo consiglio: tenere una lista aggiornata di tutti i medicinali in uso, sia quelli prescritti dal medico generale, sia quelli dello specialista inclusi integratori e farmaci da banco (quelli che possono essere acquistati senza ricetta).

Seimila passi al giorno riducono il rischio di infarto e ictus

Gli anziani che fanno tra 6mila e 9mila passi al giorno hanno una riduzione del 40-50% del rischio di avere un infarto o un ictus, rispetto a coloro che ne fanno in media 2mila. A portare ulteriori prove dei benefici di un’attività fisica semplice e accessibile, come camminare, è una ricerca condotta dal consorzio internazionale di ricerca Steps for Health Collaborative e pubblicata sulla rivista Circulation. Il messaggio dei ricercatori è incoraggiare gli anziani meno attivi. «Per coloro che fanno 2mila o 3mila passi al giorno – spiegano – fare un po’ di più può significare molto per la salute del cuore». Quanto alla velocità della camminata «non abbiamo trovato alcuna associazione».

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