Gli animali domestici sono diventati una presenza imprescindibile, ora più che mai. Il 32° rapporto Italia 2020 dell’Eurispes evidenzia come il 39,5% degli italiani abbia almeno un animale domestico; erano il 33,6% nel 2019 e 32,4% nel 2018, mentre durante la pandemia 3,5 milioni ne hanno adottato uno. Il controllo dal veterinario è uno dei passaggi obbligati per la loro salute e per quella di chi ci vive e li ama. Ma quanto è importante la visita dallo specialista? Secondo Piermarco Diale, direttore sanitario della “Clinica Albese per Animali da Compagnia” ad Alba «il veterinario ha un ruolo nella salute pubblica, perché se l’animale da compagnia è sano ci guadagna anche la salute del proprietario. Ci sono alcune infezioni che si trasmettono come la leishmaniosi per i cani e le micosi del pelo per i gatti: bisogna monitorarne la salute, magari facendo affidamento su un network di veterinari». È quello che hanno pensato gli ideatori di “AniCura” nata in Scandinavia dalla fusione di cliniche ed ospedali, e presente in Italia dal 2018 con un network di 14 strutture e 500 veterinari. «Ci si può avvalere di tantissimi esperti – precisa il dottor Diale – che danno una mano a orientarsi tra le diverse cliniche iscritte ad “AniCura”: si chiede consiglio ad uno specialista e si può ricorrere a competenze in comune».
È allora fondamentale che i pet parents, i genitori di un animale seguano la crescita del loro adorato Fido o della sinuosa Micia. Per questo la dottoressa Valeria Datti, proprietaria con Francesca Verlicchi dell’ambulatorio veterinario “Città Giardino” a Roma, sottolinea come la «prevenzione serva a stabilire lo screening completo dell’animale. Potrebbe bastare un check-up annuale, ma l’ideale è una frequenza maggiore.
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