Vaiolo delle scimmie, possibili «quarantene dopo contatti e vaccinazione mirata»: la circolare del ministero della Salute

Sì agli antivirali in casi gravi e a rischio, indicazioni in arrivo per la strategia italiana sull'immunizzazione

Vaiolo delle scimmie, possibile «quarantene dopo contatti e vaccinazione mirata»: la circolare del ministero della Salute
Vaiolo delle scimmie, possibile «quarantene dopo contatti e vaccinazione mirata»: la circolare del ministero della Salute
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 13:56

Quarantena, in situazioni particolari, per i contatti stretti di persone con vaiolo delle scimmie, uso del vaccino, non con una somministrazione di massa ma mirata secondo le indicazioni Oms (ma sono in arrivo indicazioni specifiche sulla strategia che adotterà l'Italia), uso di antivirali ad hoc e altri trattamenti in protocolli sperimentali o compassionevoli in caso di pazienti con sintomi gravi o a rischio come gli immunodepressi.

Sono in sintesi i punti principali della nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal Direttore generale della Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza, e pubblicata ieri sera con aggiornamenti sulla definizione di caso, sulla segnalazione, il tracciamento dei contatti e la gestione dei casi.

Alla voce contatti stretti viene evidenziata l'importanza di identificarli tempestivamente e informarli del rischio di sviluppare l'infezione, dei sintomi del monkeypox e del momento in cui possono comparire.

 

Le raccomandazioni 

«In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie», viene specificato sulla circolare «la raccomandazione per chi stato esposto al virus è l'auto-monitoraggio della febbre (almeno due volte al giorno) o di altra sintomatologia riconducibile a Mpx (mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia) o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall'ultima esposizione».

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In tal caso, andrà informato tempestivamente il Dipartimento di prevenzione e il medico curante, occorrerà auto-isolarsi ed evitare i contatti stretti, compresa l'attività sessuale fino a che non si abbia la certezza che non si tratti di Mpx. In ogni caso i contatti stretti dovranno astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l'ultima esposizione o finché non si esclude l'infezione; praticare un'attenta igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l'ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l'ultima esposizione; evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. 

Test per la diagnosi: la sperimentazione al Cotugno di Napoli

Uno spillino sul dito, due gocce di sangue, pochi minuti per conoscere se si ha o meno il vaiolo delle scimmie. Il test nasce da uno studio medico di Gaetano Cardinale che, con il suo gruppo di ricercatori al Consorzio Sannio Tech a Benevento, ha scoperto e sperimentato la nuova tecnica diagnostica per avere in breve tempo la risposta sul paziente, se ha il vaiolo in quel momento ma anche se lo ha avuto in passato e ora è guarito. «La pandemia Covid - spiega Cardinale - ci ha spinti a considerare con grande attenzione eventuali nuove infezioni che cominciano a circolare e in questo periodo stiamo lavorando sul vaiolo delle scimmie, che sta avendo un'estensione sempre maggiore. Ci siamo concentrati sullo sviluppo di un test rapido che funziona dandoci la segnalazione degli anticorpi con immonoglobuline G ed M. Due informazioni che spiegano la presenza del vaiolo o il suo passaggio nel corpo».

E che danno subito il via alle cure necessarie: «In pochi minuti c'è la risposta - spiega il ricercatore - ma resta comunque un test di uso professionale, non un autotest come quelli sul Covid. Il test individua subito la presenza di una delle due classi di immunoglobuline che indica la presenza della malattia: se in quel momento hai l'immunoglobuline G significa che hai avuto in passato il vaiolo delle scimmie, con la M vuol dire invece che hai la malattia in corso. 

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