Vaccini, contagi giù del 29,5% in una settimana: ma 3,7 milioni di over 60 ad elevato rischio non coperti. Il rapporto Gimbe

Vaccini, mancano oltre 3,7 milioni di over 60 ad elevato rischio. Contagi: -29,5% in una settimana
Vaccini, mancano oltre 3,7 milioni di over 60 ad elevato rischio. Contagi: -29,5% in una settimana
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Giovedì 27 Maggio 2021, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 16:14

In Italia oltre 3,7 milioni sono a rischio. È questo il numero di persone over 60 che potrebbero finire in ospedale o morire e che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. In particolare: 7,6% degli over 80 (n. 336.061); 18,4% della fascia 70-79 (n. 1.099.757); 31,3% di quella 60-69 anni (n. 2.306.916). Un fattore dovuto alle consegne irregolari da AstraZeneca, le pochissime dosi consegnate da Johnson & Johnson (che ha annunciato ulteriori ritardi) e la mancata presentazione ad EMA della domanda di autorizzazione condizionata al commercio da parte di CureVac (oltre 7,3 milioni di dosi).

Migliorano i numeri sui nuovi positivi - Nella settimana 19-25 maggio c'è stata una riduzione di nuovi casi (-29,5%) e decessi (-17,4%), oltre a un crollo di ricoveri e terapie intensive.

Questo grazie alle elevate coperture vaccinali degli over 70. Scende inoltre l'incidenza in tutte le Regioni: sia per un calo delle persone testate (-25% in due settimane).

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I motivi - Per la decima settimana consecutiva continuano a scendere i nuovi casi settimanali. I motivi? Il virus circola meno, ci sono più vaccinati, ma si è ridotta anche l’attività di testing, ovvero i tamponi. Rispetto alla settimana precedente, infatti, si registra un calo del 12,2% di persone testate (-69.010) e del 24,9% rispetto a due settimane fa (-165.241). Ottimi anche i numeri sulle terapie intensive. «Il trend dei pazienti ospedalizzati – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – continua a scendere in maniera regolare con l’occupazione media nazionale che si attesta al 14% per l’area medica e al 15% per le terapie intensive: tutte le Regioni rimangono sotto le rispettive soglie di allerta del 40% e del 30%».

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Vaccini per fasce d'età - Il 78,9% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con importanti differenze regionali: se Puglia, Veneto, Lombardia, Molise, Provincia autonoma di Trento, Lazio ed Emilia-Romagna superano l’80%, Calabria e Sicilia restano ancora sotto il 70%. C'è quindi un rallentamento delle vaccinazioni per la fascia 60-69, mentre sono aumentate quelle per la fascia 50-59 anni. «Più in generale – commenta il Presidente del Gimbe Nino Cartabellotta – alcune Regioni, piuttosto che utilizzare altre strategie per aumentare la copertura vaccinale degli over 60, stanno ampliando in maniera molto diversificata i target anagrafici con l’obiettivo primario di mantenere elevato il numero delle somministrazioni». In particolare:

  • Over 80: degli oltre 4,4 milioni, 3.662.072 (82,9%) hanno completato il ciclo vaccinale e 421.570 (9,5%) hanno ricevuto solo la prima dose;
  • Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 1.821.288 (30,5%) hanno completato il ciclo vaccinale e 3.047.328 (51,1%) hanno ricevuto solo la prima dose;
  • Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 1.686.671 (22,9%) hanno completato il ciclo vaccinale e 3.370.777 (45,8%) hanno ricevuto solo la prima dose
  • Soggetti fragili e loro caregiver: a questa categoria sono state somministrate 6.785.309 dosi, su cui è impossibile effettuate ulteriori analisi, perché tuttora per questa categoria non sono noti il denominatore totale e la sua distribuzione regionale, né la suddivisione tra 1a e 2a dose.

Problemi - Ci sono tre criticità individuati dal Gimbe nella gestione della pandemia. I nuovi criteri per assegnare i colori alle Regioni disincentivano la ripresa del contact tracing proprio quando la riduzione dei casi lo renderebbe fattibile; in secondo luogo, la mancata implementazione di strategie vaccinali a chiamata attiva per aumentare la copertura delle fasce più fragili; infine, non è nota la strategia per identificare tempestivamente ogni possibile ripresa del contagio.

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