Salute mentale, il ministro Speranza: «Mai più pazienti legati»

Salute mentale, il ministro Speranza: «Mai più pazienti legati»
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Venerdì 25 Giugno 2021, 14:23

«Non c'è salute senza salute mentale, e essa è condizione per lo sviluppo economico e sociale delle comunità». Alla luce di questo principio sostenuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, e a 20 anni dalla prima Conferenza Nazionale del 2001, si è aperta la seconda Conferenza Nazionale per la Salute Mentale. Intervenuto anche il ministro Roberto Speranza che ha garantito: mai più pazienti psichiatrici legati. Il ministero della Salute è sceso in campo per l'abolizione della contenzione nei luoghi di cura. «Nei giorni scorsi il gabinetto del Ministero ha inviato alla Conferenza delle Regioni la bozza di accordo per il superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura della salute mentale». Lo ha annunciato il ministro Roberto Speranza, alla Seconda Conferenza sulla Salute mentale, sottolineando che «si tratta di un provvedimento importante di grande valenza etica, che risponde a raccomandazioni ricevute da vari enti, tra cui il Comitato nazionale di bioetica». «Le persone con disturbi di salute mentale continuano a ricevere risposte non sempre adeguate. Dobbiamo riconoscere che negli ultimi decenni l'attenzione dedicata alla salute mentale non sempre è stata all'altezza: ci sono ampie disuguaglianze tra regioni nell'accesso alle cure, nell'offerta di servizi, nel ricorso a trattamenti sanitari obbligatori e nello sviluppo della rete territoriale», ha aggiunto il ministro evidenziando che «da più parti si registra carenza di risorse economiche e difficoltà degli operatori».

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«Ci sono 71 persone in carcere ma dovrebbero essere ricoverate nelle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, stiamo prendendo provvedimenti urgentissimi perché questa situazione inaccettabile abbia una risposta, che è indifferibile.

Nei nostri penitenziari ci sono persone che lì non dovrebbero stare. Chiedo alle Regioni uno sforzo per trovare una soluzione immediata almeno per queste 71 persone». Così il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, alla Conferenza sulla salute mentale, che aggiunge: Ddovremo mettere mano al funzionamento e alla gestione delle Rems con maggiore responsabilità da parte nostra». Il tema della salute mentale «è un bene prezioso che troppo spesso derubrichiamo. Il lavoro rappresenta per tutti un decisivo e potente elemento di inclusione sociale. Può contribuire a sanare ferite profonde, ma può purtroppo anche essere il luogo di un non riconoscimento, dove ci si può ammalare. Promuovere la salute mentale nel lavoro significa operare a favore della qualità dello sviluppo economico». Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, nel suo intervento alla Conferenza.

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