Il Covid lascia segni anche sul cervello. Un terzo di chi ha avuto il virus ha sofferto di problemi mentali. In particolare il 34% dei pazienti ha ricevuto una diagnosi neurologica o psicologica entro sei mesi dall'infezione. Questi i risultati dello studio pubblicato ieri su Lancet Psychiatry, che arricchisce le ricerche in materia di salute e consente così un trattamento più specifico a tutte quelle persone che sono state contagiate.
Il problema più comune l'ansia
Tra le persone monitorate, il problema più comune che è stato riscontrato è l'ansia, presente nel 17% delle persone, seguita poi da disturbi dell'umore nel 14% dei pazienti. Naturalmente i sintomi sono più gravi in tutti quei pazienti che sono stati costretti al ricovero per Covid. «L'intensità dei problemi cresce progressivamente a seconda della malattia – commenta Maxime Taquet, professorre di psichiatria all'Università di Oxford e co-autore del nuovo studio –.
Il più grande studio in materia
Quello del Lancet Psychiatry è il più grande studio del genere. Più di 236mila pazienti coinvolti, la maggior parte negli Stati Uniti. Da cui inoltre è emerso che chi ha avuto il Covid ha un rischio maggiore del 44% di sviluppare problemi mentali rispetto a quelli che hanno avuto solo l'influenza. Uno su 50, poi, ha avuto un'ischemia cerebrale, che è un coagulo di sangue in grado di svilupparsi nel cervello. Ci sono stati poi altri studi, come quello condotto a Roma lo scorso febbraio che ha dimostrato come il 30% dei pazienti Covid ha avuto esperienza di un disturbo post-traumatico da stress.
Gli aspetti positivi
Ci sono però anche dei risultati positivi dalla ricerca. «Per quanto riguarda il Parkinson e la sindrome di Guillain-Barré, che solitamente possono essere associate a un'infezione virale – commenta Taquet –, non sono state invece trovate correlazioni con il Covid».
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