Covid frenata, Locatelli: «Segnali chiari di decelerazione, ma vanno confermati»

Covid, Locatelli: «Segnali chiari di decelerazione, ma vanno confermati»
Covid, Locatelli: «Segnali chiari di decelerazione, ma vanno confermati»
4 Minuti di Lettura
Sabato 14 Novembre 2020, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 17:37

Covid, segnali di speranza in un'Italia divisa in zona rossa, zona arancione, zona gialla: non ancora per illudersi, ma utili per capire in che direzione andare. «Ieri è stato il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nelle terapie intensive , questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. c'è una decelerazione che ovviamente andrà confermata». Frenata del virus, insomma, ma detto con estrema cautela.

Covid Roma, focolaio al gruppo Aurelio dei vigili: i positivi salgono a 18, grave una donna. Il comando: Asl sempre aggiornata

Covid nel mondo diretta, Canada: impennata di contagi per la festa del Ringraziamento: Trudeau: «Restate a casa», Austria in lockdown

Lo ha detto il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli nella conferenza stampa al ministero della Salute per l'analisi della situazione epidemiologica. «Il dato - ha aggiunto - è un effetto delle misure prese con i vari Dpcm».

Dal bollettino diffuso ogni sera sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia, «ieri era il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nel numero di accessi nelle terapie intensive.

Ieri eravamo addirittura a 60. Negli ultimi 4 giorni abbiamo fatto 120, poi 110, poi l'altro ieri 89, fino a ieri sera 60», ha detto ancora Locatelli.

Effetti positivi dei Dpcm

«Il sistema che è stato messo a punto, con una diversificazione delle misure attraverso la stratificazione in classi differenziate - le famose fasce, giallo arancioni e rosse - sta portando i suoi frutti. E permette di gestire la situazione che rimane evidentemente critica».

QUI L'ULTIMO RAPPORTO

Silvio Brusaferro: «Non allentare le misure»

Bisogna mantenere una consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni. L'Rt ha avuto flessione e la maggior parte regioni sono in scenario 3 ma altre in scenario 4. Da qui l'appello a rafforzare le misure in atto in base al contesto regionale. Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro nella conferenza stampa al ministero della Salute per l'analisi della situazione epidemiologica.

Video

Questa settimana possiamo censire una riduzione dell'indice di contagiosità Rt, che però non si traduce ancora in un calo della curva» epidemica. «Da questo dato dobbiamo cogliere da un lato una indicazione che le misure adottate stanno funzionando, dall'altro c'è l'indicazione che il numero dei casi è significativo. E quindi non c'è minimamente da allentare la tensione». Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, commentando i dati del monitoraggio settimanale su Covid-19 in Italia.

«L'uso delle mascherine di comunità e chirurgiche è uno strumento importantissimo anche per i prossimi mesi, ma vanno usate correttamente. Tenerle sotto il naso ad esempio non è un uso corretto. Il tipo Ffp2 e Ffp3 è invece per un uso professionale e hanno un tempo di utilizzo più limitato», ha aggiunto Brusaferro. 

«L'età mediana delle persone che contraggono l'infezione» da coronavirus Sars-CoV-2, «seppur lentamente, sta progressivamente crescendo, dopo aver avuto un picco molto basso ad agosto. Non siamo ai livelli di marzo, ma sta crescendo. In questa fase - ha aggiunto - il numero di persone anziane che contraggono l'infezione è evidentemente cresciuto».

«L'epidemia colpisce tutti i Paesi europei con intensità crescente. Alcune aree europee sono più colpite di altre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA