Varianti del virus, dall'inglese alla sudafricana: dove circolano e perché preoccupano

Varianti, dall'inglese alla sudafricana: dove circolano e perché preoccupano
Varianti, dall'inglese alla sudafricana: dove circolano e perché preoccupano
di Cristiana Mangani
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 12:29

«Varianti, possibili effetti catastrofici sul sistema sanitario», ha lanciato l'allarme qualche giorno fa la cancelliera Angela Merkel, nel comunicare alla Germania che il lockdown sarebbe stato prolungato. Stessi annunci sono arrivati dagli esperti: «Tenere alta la guardia sulle tre varianti del virus SarsCoV2: inglese, brasiliana e sudafricana». Anche se - hanno aggiunto - i primi dati certificati sulla loro circolazione sono ancora in via di pubblicazione. Al momento - osserva il genetista Massimo Zollo dell'Università Federico II di Napoli e
coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge-Biotecnologie avanzate, «si può solo ipotizzare che le tre varianti siano più aggressive per il fatto che il virus non lo stiamo ancora debellando» e si sa che «la
propagazione è tale che, grazie alle mutazioni, è più efficiente nell'infettare l'uomo». I vaccini funzionano? «Non c'è ragione di essere in allarme - afferma il virologo Carlo Perno, direttore dell'Unità di microbiologia dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma - perché la gran parte dei vaccini sperimentati sembra essere efficace anche contro le varianti: questo discorso vale soprattutto per quelli di Pfizer e Moderna, mentre c'è qualche dubbio su AstraZeneca che dovrà essere approfondito con attenzione». Per il virologo «bisogna comunque stare in allerta, perché è vero che il virus varia abbastanza poco, ma si sta ancora adattando all'uomo: è in una fase turbolenta e potrebbero uscire ancora nuove varianti».

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Insomma, se da una parte i vaccini sembrano arginare gli effetti delle varianti, da un'altra c'è il rischio di una più veloce propagazione, e questo sta comportando anche il coinvolgimento dei bambini, finora poco colpiti dal virus.

Sebbene, anche in questo caso e, nonostante i tanti focolai di variante sviluppatisi nelle scuole italiane, secondo l'Iss, per quanto è noto oggi, la variante inglese si trasmette con più frequenza in tutte le fasce di età, mentre per le varianti sudafricana (501.V2) e brasiliana (P.1) le informazioni sono ancora insufficienti. «Ci sono molti studi in corso, ma al momento non sembra che la variante inglese abbia come target specifico i bambini, ovvero non li infetta in maniera particolare rispetto agli altri», scrivono gli esperti dell’Istituo superiore di sanità in un aggiornamento delle Faq sulle Varianti del Sars-Cov-2.

Nel frattempo, però, l'Italia sta facendo i conti con la mutazione del virus. Da qui le decisioni di alcuni governatori e sindaci di applicare misure restrittive ad hoc nel tentativo di contenere la diffusione del contagio.

LAZIO

Tredici I casi di variante confermati. Tre contagiati sono bambini. Dopo il cluster nella scuola elementare del Villaggio Prenestino, i pediatri romani sono in allerta. Temono che il Covid mutato si propaghi molto più rapidamente tra i banchi di scuola, dove soprattutto quando si tratta di alunni molto piccoli, è complicato far rispettare le regole, dalla distanza alle mascherine.  La Fimp di Roma (federazione italiana medici pediatri) solo negli ultimi giorni ha segnalato 10 casi sospetti di variante inglese all’istituto Spallanzani. 

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ALTO ADIGE

Il 4 febbraio si è registrato un caso di variante inglese nella provincia autonoma di Bolzano. 

LOMBARDIA

In Lombardia nella cittadina bresciana di Corzano, il 10% dei 1.400 abitanti è risultato positivo al coronavirus, in particolare alla variante inglese. Sempre alla variante inglese sono risultate positive quattro persone, una di Mantova e tre di Crema. Altre due persone sono risultate positive alla variante inglese del Covid anche a Bergamo.

È risultato invece positivo alla variante sudafricana un 60enne rientrato dal Malawi e ricoverato all'ospedale Circolo di Varese. Altri due bergamaschi, rientrati dal Sudamerica, sono risultati positivi nei giorni scorsi alla variante brasiliana.

 

LIGURIA

In Liguria «la variante inglese sicuramente circola ma attualmente non stiamo vedendo un impatto epidemiologico», ha spiegato il direttore del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino di Genova Giancarlo Icardi.

EMILIA ROMAGNA

Dopo la scoperta di dieci positivi alla variante inglese, individuati al rientro del Regno Unito, altri dieci casi di varianti di coronavirus non ancora specificate sono emersi al Policlinico Sant'Orsola di Bologna.

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TOSCANA

Sono state identificate alcune mutazioni nel gene Spike del virus Sars-Cov-2, specifiche della variante brasiliana, in alcuni campioni provenienti dal comune di Chiusi (Siena). Per questa ragione, il sindaco sta attuando nella cittadina toscana un mini lockdown.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Il virus mutato sarebbe stato individuato nei primi giorni dell'anno in una donna, residente a Trieste, di rientro dall'Inghilterra con un volo da Londra.

VENETO

 In Veneto, secondo un report dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) pubblicato il 29 gennaio, i virus Sars-Cov-2 caratterizzati da novembre appartengono a 11 diverse varianti. Nessuno dei campioni analizzati finora appartiene alla variante sudafricana o a quella brasiliana.

MARCHE

Alcuni casi di variante inglese sono stati registrati nelle scuole di Tolentino, Pollenza e Castelfidardo.

UMBRIA

La variante brasiliana si presenta prevalentemente in ambito ospedaliero, mentre quella inglese si riscontra soprattutto sul territorio, in particolare nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno.

Secondo l’ultimo report dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) che monitora l’andamento delle curve epidemiche nelle varie Regioni: «Da circa 3 settimane la situazione della regione Umbria si presenta in controtendenza rispetto al livello nazionale, ma con la particolarità dell’aumento di incidenza per tutte le classi di età e, nell’ultima settimana, in particolar modo nelle classi 6 - 10 e 11 - 13 anni, accompagnata da cluster ospedalieri è tutta concentrata sulla provincia di Perugia. Anche il 94% delle scuole in quarantena insiste nella provincia Perugina. A seguito di questo sono stati sequenziati 42 tamponi e sul cluster dell’Ospedale di Perugia è stata riscontrata, in 13 casi, la variante “brasiliana”».

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ABRUZZO

A Chieti in Abruzzo è stata identificata la variante inglese che ha maggiore trasmissibilità, con il rischio - confermato anche dall'epidemiologo Gianni Rezza - che questo possa coinvolgere maggiormente nel contagio la popolazione pediatrica. Inoltre l'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" ha rilevato tre casi di positività con variante brasiliana: una famiglia di Poggio Picenze (L'Aquila) di ritorno dal Brasile.

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