Omicron, il vaccino va aggiornato? Pfizer pronto in 100 giorni, Moderna prepara il richiamo

Dal Sudafrica il ministro della Salute: in ospedale sono quasi tutti non vaccinati. Ma le aziende farmaceutiche anticipano eventuali rischi e preparano un aggiornamento

Variante Omicron, il vaccino va aggiornato? Pfizer pronto in 100 giorni, Moderna prepara il richiamo
Variante Omicron, il vaccino va aggiornato? Pfizer pronto in 100 giorni, Moderna prepara il richiamo
di Simone Pierini
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Sabato 27 Novembre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 19:06

In un solo giorno la notizia dell'esistenza della nuova variante proveniente dal Sudafrica, ribattezzata variante Omicron dall'Organizzazione mondiale della Sanità, ha spaventato prima l'Europa, poi il mondo intero. Voli bloccati e borse a picco con tutti gli indici negativi (ad eccezione delle case farmaceutiche). Secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) il livello di rischio è «alto o molto alto» e occorre colmare il gap sulle immunizzazioni. Ed ecco che il ruolo dei vaccini diventa ancora più centrale per arginare la ripresa della pandemia. Il tema è: gli attuali vaccini approvati funzionano contro la nuova variante? Il ministro della salute sudafricano Joe Phaahla ha affermato che la maggior parte dei pazienti che sono risultati positivi alla Omicron e successivamente finiti in ospedali non sono vaccinati: «Questo indica che i vaccini forniscono protezione».

Omicron, il nodo vaccino

L'Agenzia europea del farmaco (Ema) afferma che per il momento è 'prematuro' prevedere se per la B.1.1.529 sia necessario un adattamento dei vaccini.

Sulla rivista scientifica Nature la virologa Penny Moore, dell'Università del Witwatersrand a Johannesburg, chiarisce che sono necessarie circa due settimane per capire se e fino a che punto la nuova variante sia in grado di sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini anti Covid, così come alle difese dovute all'attivazione delle cellule T del sistema immunitario.

 

Pfizer: vaccino contro Omicron in 100 giorni

Tuttavia, le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini sono subito corse al riparo, cercando di anticipare un eventuale rischio che la B.1.1.529 possa "bucare" l'immunità dei loro farmaci. Pfizer e Moderna fanno sapere di essere già al lavoro. Pfizer conta di avere i primi risultati entro due settimane e comunque, ha assicurato l'azienda, «nel caso in cui emerga una variante del virus SasrCoV2 che sfugga al vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa».

Moderna sviluppa richiamo ad hoc

Moderna ha invece annunciato in una nota che svilupperà un'apposita dose di richiamo efficace contro la nuova variante Omicron. È quanto si legge in una nota dell'azienda statunitense. «Fin dall'inizio, abbiamo detto che mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Le mutazioni nella variante Omicron sono preoccupanti e da diversi giorni ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per attuare la nostra strategia per affrontare questa variante». Ad affermarlo in una nota è il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel. «Abbiamo tre linee di difesa che stiamo portando avanti in parallelo: abbiamo già valutato un booster a dose più alta di mRNA-1273 (100 µg), in secondo luogo, stiamo già studiando due candidati booster multivalenti nella clinica che sono stati progettati per anticipare mutazioni come quelle che sono emerse nella variante Omicron e i dati sono attesi nelle prossime settimane e, terzo, stiamo rapidamente avanzando un candidato booster specifico per Omicron (mRNA-1273.529)».

Novavax attende Ema

Ma non solo, anche Novavax, che attende ancora il via libera da Ema per la distribuzione in Europa del suo vaccino, ha dichiarato venerdì di aver iniziato a lavorare su una versione contro il Covid per colpire la variante rilevata in Sudafrica e di avere il vaccino pronto per i test e la produzione nel prossimo poche settimane. Rispetto a Pfizer e Moderna, si basa su una diversa tecnologia rispetto a quelli finora autorizzati in Ue. Prevede due dosi e può essere conservato in frigorifero. Al momento, è stato autorizzato per l'uso di emergenza solo in Indonesia. Lo sviluppatore del vaccino ha affermato di aver iniziato a sviluppare una proteina spike basata specificamente sulla sequenza genetica nota della variante, B.1.1.529.

AstraZeneca: ottimismo su efficacia suo vaccino

Il direttore dell'Oxford Vaccine Group, il gruppo che ha sviluppato il vaccino AstraZeneca, ha espresso cauto ottimismo sul fatto che i sieri esistenti siano efficaci sulla variante Omicron del Covid ritenendo «improbabile» una ripresa della pandemia. Parlando al programma Today della Bbc il professor Andrew Pollard ha spiegato che «la maggior parte delle mutazioni» della variante Omicron «si trovano negli stessi punti della proteina spike delle altre varianti» contro le quali i vaccini si sono rivelati efficaci.

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