Variante Mu, allerta mutazione colombiana. L'Oms: «Potenziale resistenza ai vaccini»

Variante Mu, allerta mutazione colombiana. L'Oms: «Potenziale resistenza ai vaccini»
Variante Mu, allerta mutazione colombiana. L'Oms: «Potenziale resistenza ai vaccini»
di Alessandro Strabioli
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Mercoledì 1 Settembre 2021, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 15:20

La variante Mu, denominata B.1.621 e identificata per la prima volta in Colombia nel gennaio del 2021, è sotto la lente d'ingrandimento dell'Organizzazione mondiale della sanità. Secondo il report settimanale dell'istituto specializzato dell'ONU, la Mu presenta una «costellazione di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria», cioè di resistenza ai vaccini. La B.1.62, per ora, sembra circoscritta al alcuni paesi del Sud America, in particolare alla Colombia e all'Ecuador, dove sono stati riscontrati numerosi focolai.

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Che cos'è la variante Mu

Conosciuta anche come variante B.1.621, la variante Mu di COVID-19 è stata rilevata, come detto, per la prima volta in Colombia a gennaio ed è ora elencata come una delle cinque varianti di interesse (VOI) dall'Oms.

Ciò significa che, sebbene l'Organizzazione mondiale della Sanità consideri la mutazione degna di un monitoraggio speciale, questa sarebbe da considerarsi meno rischiosa rispetto ai ceppi Delta o Alpha del virus SARS-CoV-2, che sono stati classificati come preoccupanti”​ (VOC) a causa del loro maggiore grado di infettività.

La B.1.621 è comunque la prima variante d'interesse ad essere aggiunta all'elenco da giugno, dopo la Lambda. Paul Griffin, un esperto di malattie infettive del Mater Health Services e dell'Università del Queensland, come riporta l'Abc news, ha affermato che gli scienziati, al momento, stanno focalizzando le loro energie sulla ricerca di varianti di fuga, che potrebbero infettare più facilmente le persone vaccinate attraverso mutazioni sulla proteina spike del virus. 

L'Oms ha sottolineato che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere gli effetti della variante. Secondo l'Oms, la prevalenza di Mu nelle infezioni globali da COVID-19 è effettivamente diminuita da quando è stata rilevata per la prima volta, tuttavia «la prevalenza in Colombia (39%) ed Ecuador (13%) è costantemente aumentata». È vero, rappresenta meno dello 0,1 per cento di tutte le infezioni globali da COVID-19, ma i focolai di B.1.621, anche in alcune parti degli Stati Uniti e dell'Europa, preoccupano gli esperti.

 

 

I potenziali effetti sui vaccini

Il rapporto epidemiologico dell'Oms dimostra che, secondo i dati preliminari, la Mu sembra essere più resistente agli anticorpi. Ma il dottor Griffin ha detto che quei test di laboratorio non danno il quadro completo di come funziona l'immunità umana nel mondo reale delle relazioni, dei contatti, degli spostamenti, dei comportamenti. «Questi studi neutralizzanti sono davvero utili, perché abbastanza facili e veloci da portare a termine, ma sono solo una parte del quadro epidemiologico. Le verifiche vere e proprie vanno fatte clinicamente».

 

Le altre varianti monitorate dall'Oms

La Mu, come detto, è la quinta mutazione ad essere classificata dall'Oms come variante di interesse”. Ci sono poi altre quattro varianti che, invece, preoccupano di più gli esperti (VOC sta per variants of concern). Tutte le nove le varianti designate sono nominate con una lettera diversa dell'alfabeto greco.

Le cinque varianti di interesse sono:

  • Eta , rilevata per la prima volta in più paesi nel dicembre 2020
  • Iota , rilevata per la prima volta negli Stati Uniti nel novembre 2020
  • Kappa , rilevato per la prima volta in India nell'ottobre 2020
  • Lambda , rilevata per la prima volta in Perù nel dicembre 2020
  • Mu , rilevato per la prima volta in Colombia nel gennaio 2021

Le quattro varianti di preoccupazione, che si ritiene abbiano il potenziale per peggiorare la pandemia, sono:

  • Alpha, rilevato per la prima volta nel Regno Unito a settembre 2020
  • Beta, rilevata per la prima volta in Sudafrica nel maggio 2020
  • Gamma, rilevata per la prima volta in Brasile nel novembre 2020
  • Delta, rilevata per la prima volta in India nell'ottobre 2020
 

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