Variante Delta, più contagi e morti ma ricoveri sotto controllo: picco a Ferragosto

Variante Delta, più contagi e morti ma ricoveri sotto controllo: picco a Ferragosto
Variante Delta, più contagi e morti ma ricoveri sotto controllo: picco a Ferragosto
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 30 Luglio 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 11:04

I nuovi casi positivi registrati ieri, 6.171, con un tasso di positività al 2,7 per cento, ci hanno riportato a numeri di infezioni giornaliere simili a quelle di metà maggio, quando però le persone ricoverate per Covid erano il 600 per cento in più. Gimbe, associazione indipendente che analizza i dati, ha spiegato nel suo report che la quarta ondata è in corso: «Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire le vittime: 111 nell'ultima settimana, il 46 per cento in più rispetto alla precedente». Ieri, nello specifico, i morti sono stati 19. Avverte Gimbe: «Tra il 21 e il 27 luglio si vede un incremento settimanale del 64,8 per cento di nuovi casi, del 34,9 di ricoveri e del 14,5 delle terapie intensive». In sintesi: la variante Delta vola, l'Rt (l'indice di trasmissione) ormai è al di sopra di 2. E nel Lazio, dove i contagi sono stati alimentati dai festeggiamenti degli Europei, si è assestato a 2. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato: la Delta sarà dominante in tutta Europa in agosto, «l'arma in più che noi abbiamo è sicuramente la campagna di vaccinazione. Vera arma di libertà che può consentirci di evitare le chiusure che abbiamo conosciuto in altri momenti e in altri tempi».

Gli esperti di alcune Regioni sono concordi che il picco sarà raggiunto nella seconda decade di agosto.

Secondo il professor Giovanni Sebastiani, matematico dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il picco potrebbe arrivare prima, nel giro di 5-7 giorni, «la frenata è già cominciata, ma bisogna fare attenzione, perché in altri paesi europei, come l'Olanda e la Danimarca, dove il punto più alto del numero dei contagi era già stato raggiunto, adesso c'è una decelerazione della discesa».

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Torniamo ai dati di ieri: nonostante il fatto che in due settimane siamo passati da 2.900 casi al giorno a 6.171 (più 112 per cento), l'incremento dei ricoverati è stato, per fortuna, meno travolgente, da 1.249 a 1.924 (più 54 per cento), tra l'altro se ci si limita alle terapie intensive i posti occupati sono aumentati ancora più lentamente, del 20,5 per cento. Sono tutti segnali che i vaccini stanno funzionando nel contenere gli accessi in ospedale (per quanto in aumento). Quando Sebastiani dice che l'Italia raggiungerà il picco tra una settimana, non significa che avverrà contemporaneamente in tutte le regioni. «Ad esempio - spiega - Roma ha già raggiunto il picco dei contagi il 27 luglio. E quella data ci spiega molte cose: i festeggiamenti per la vittoria agli Europei sono terminati le canoniche due settimane prima, il 12 luglio». Evidente il rapporto tra causa ed effetto. Secondo Sebastiani la frenata dell'aumento dei nuovi casi sta avvenendo per tre motivi: «Molte persone, preoccupate dall'incremento dei contagi, sono tornate a fare più attenzione; si è esaurito l'effetto degli Europei; forse, ma lo capiremo solo valutando l'andamento dei nuovi ricoveri, poiché si stanno contagiando soprattutto i più giovani molti dei quali asintomatici, una parte dei casi sfugge». C'è una incognita all'orizzonte: le vacanze, soprattutto quelle all'estero, potrebbero causare in agosto un rimbalzo verso l'alto. «Guardi l'incidenza di paesi come Spagna e Grecia, è molto più alta rispetto all'Italia».
 

 
 

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