Varianti Covid: «Rischio di ricovero 2-3 volte superiore». La sudafricana è la più pericolosa

Varianti Covid: «Rischio di ricovero 2-3 volte superiore». La sudafricana è la più pericolosa
Varianti Covid: «Rischio di ricovero 2-3 volte superiore». La sudafricana è la più pericolosa
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Aprile 2021, 19:42

Varianti Covid: rischio di ricovero 2-3 volte superiore e minaccia più grande da quella sudafricana. È questa la sintesi di uno studio sulle tre principali varianti del coronavirus finora emerse, varianti che aumentano il rischio di ricovero e di terapia intensiva, raddoppiandolo o triplicandolo a seconda dei casi, con i risultati peggiori osservati con la B.1.351, nota come sudafricana. A verificarlo è stato uno studio coordinato dal Centro europeo per il controllo delle malattie, condotto con sette paesi europei (Cipro, Estonia, Finlandia, Irlanda, Italia, Lussemburgo e Portogallo). L'analisi è stata condotta a cavallo tra il 2020 e 2021 su 19.995 casi di Covid con varianti (oltre alla sudafricana, sono state considerate la B.1.1.7, nota come inglese, e la P.1, nota come brasiliana), e 3348 casi senza varianti.

Variante indiana, Oms: «Presente in almeno 17 Paesi nel mondo. Più frequenza anche in Italia»

Dei 3,2 milioni di casi riportati dai Paesi durante lo studio, quelli con la variante inglese sono stati i piú frequenti (82.3%), seguiti da quella sudafricana (1.9%) e brasiliana (1.5%). È emerso che rispetto alle persone contagiate dal virus senza variante, il rischio di ricovero con quella inglese era 1,7 volte più alto, con quella sudafricana 3,6 volte maggiore e con quella brasiliana 2,6 volte maggiore. Lo studio ha rilevato anche un maggior rischio di essere ricoverati in terapia intensiva, che è 2,3 volte maggiore con la variante inglese, 3,3 volte maggiore con quella sudafricana e 2,2 volte più alto con quella brasiliana.

Tra i casi di Covid con varianti, la maggior parte sono stati casi domestici, con l'1,5% di quella inglese e brasiliana e l'8,5% di quella sudafricana importati.

Variante indiana, due mutazioni nel mirino degli scienziati. «Le studiamo per capire se sono connesse»

Analizzando l'impatto delle varianti stratificati per fasce d'età, lo studio mostra che con la variante inglese le fasce tra i 20 e 39 anni e quella tra i 40 e 59 anni avevano rispettivamente un rischio di 3 volte e 2,3 volte maggiore di ricovero, mentre quello di terapia intensiva o morte non è variato molto. Con la sudafricana, la probabilità di ricovero in ospedale osservata è stata di 3,5-3,6 volte maggiore tra i 40-59 e 60-79 anni, mentre quella di terapia intensiva è variata di 8 volte in piú fra i 40 e 59 anni.

Con la variante brasiliana la probabilità di ricovero è aumentata tra le 3 e 13,1 volte tra i 20-39 anni, 40-59 e 60-79 anni, mentre quella di terapia intensiva è variata di 6,8 volte in piú tra 40-59 anni, 2,9 tra 60-79 e 13,9 volte in più negli over80enni. Si conferma dunque il rischio associato alle varianti di avere una forma grave di Covid, conclude l'Ecdc, e la necessità di raggiungere rapidamente alti livelli di copertura vaccinale, accompagnati dal rispetto delle misure di sanità pubblica, per ridurre l'incidenza dei casi di Covid-19 e il numero delle forme gravi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA