La conferma è arrivata questa mattina a pochi minuti dalla conferenza stampa allo Spallanzani: sono in tutto 3 i casi accertati di vaiolo delle scimmie nella Capitale. Ma «la prima cosa che voglio dire - spiega il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia - è che non c’è alcun tipo di allarme. Attualmente sono ricoverate tre persone con infezione confermata da Monkeypox virus. Sono tre giovani che non riferiscono contatti tra loro anche se due di loro sono rientrati recentemente dalle Canarie mentre il terzo ha riferito di essere rientrato da Vienna». Il paziente zero, un quarantenne italiano, è stato scoperto giovedì dopo che l’uomo martedì 17 maggio si era recato al policlinico Umberto I accusando sintomi para influenzali ed una strana eruzione cutanea.
Vaiolo delle scimmie a Roma, D'Amato: «Task force anti-infezione nessun rischio pandemia»
I medici visitandolo hanno avuto subito il sospetto che si trattasse di vaiolo.
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«Per quanto riguarda la trasmissione sessuale, non si può ancora definire una malattia a trasmissione esclusivamente sessuale - puntualizza il primario dell’Uoc Immunodeficienze virali Andrea Antinori - e non bisogna stigmatizzare questa situazione, è un’ondata diversa da come l’abbiamo conosciuta negli anni precedenti. Si trasmette per contatti stretti che non sono solo sessuali». Emanuele Nicastri, direttore sanitario dello Spallanzani aggiunge: «Dobbiamo ricondurre le manifestazioni cliniche di questa malattia alla normalità di una malattia infettiva che stiamo studiando ora, pur essendo il virus conosciuto da anni». Massimo Andreoni in qualità di direttore della Società italiana di Malattie infettive ha tenuto a ribadire: «Siamo in una situazione di tranquillità, c’è attenzione ma nulla di più. L’isolamento del virus che verrà fatto è fondamentale perché ci permetterà di capire il grado di protezione delle persone vaccinate contro il vaiolo umano perché ad ora non c’è un vaccino per questo virus specifico. Ma potremmo capire quanto la popolazione italiana è resistente a questo virus». L’assessore Alessio D’Amato infine: «Stiamo eseguendo il tracciamento ogni positivo si porta dietro almeno dieci contatti».