Vaccini, Brusaferro (Iss): «Si farà anche la terza dose. Avanti con le mascherine»

Vaccini, Brusaferro (Iss): «Si farà anche la terza dose. Avanti con le mascherine»
Vaccini, Brusaferro (Iss): «Si farà anche la terza dose. Avanti con le mascherine»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 22:23 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 10:19

«La situazione è in costante miglioramento, la combinazione delle misure di distanziamento sociale con la progressiva crescita della vaccinazione ci ha dato questo risultato. Dobbiamo continuare a essere prudenti, ma già tre Regioni hanno numeri da fascia bianca ed è prevedibile che, settimana dopo settimana, se ne aggiungeranno altre. Dobbiamo però monitorare le varianti. E sarà molto probabile un booster, una terza dose dei vaccini».
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, non si sbilancia, chiede a tutti, anche in questa fase di riaperture, di rispettare alcune misure di precauzione (mascherine, distanze e igiene delle mani). Anche i giovani dovranno vaccinarsi. Adolescenti compresi. «La possibilità di somministrare il vaccino di Pfizer ai 12-15 anni ci consentirà di mettere in sicurezza le scuole medie e superiori».

Professore oggettivamente c’è una flessione del numero dei nuovi contagi molto evidente. Da cosa è stata determinata?
«Abbiamo adottato delle misure di contenimento che nelle ultime settimane hanno consentito di ridurre il numero dei nuovi casi.

Questa fase è coincisa con un aumento parallelo dei vaccinati. Questo ci ha permesso di vedere un miglioramento della situazione nonostante la diffusione della variante inglese che ha una aumentata trasmissibilità».

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Avremo presto una Italia tutta in fascia bianca?
«Non posso fare previsioni, però già la scorsa settimana tre regioni avevano l’incidenza sotto i 50 casi ogni centomila abitanti, dunque da fascia bianca, altre se ne aggiungeranno nella prossima. Tenga conto che questi dati devono essere mantenuti per tre settimane prima di fare scattare la fascia bianca. Abbiamo una costante decrescita di nuove infezioni e ricoveri sia in area medica sia in terapia intensiva. Anche i decessi stanno diminuendo, ma più lentamente perché questo è il dato che solitamente decresce per ultimo».

Possiamo pensare a un’estate in cui all’aperto potremo togliere la mascherina visto che il numero delle persone vaccinate comincia ad essere molto alto, ci avviciniamo ai 20 milioni con almeno una dose.
«Penso che dobbiamo muoverci con prudenza, in modo progressivo. Vero è che il numero dei vaccinati sta crescendo, ma è importantissimo, laddove è raccomandato, continuare a usare la mascherina. Procedendo in questo modo possiamo riconquistare sempre nuovi livelli di libertà. Siamo ancora in una fase di transizione. Ciò che possiamo dire è che ci troviamo di fronte a scenari di progressivo miglioramento, e questo è molto positivo».

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La variante inglese ha provocato un incremento dei casi, ma questa fase, per fortuna sembra essere stata superata. La variante indiana potrebbe diventare un elemento di disturbo?
«Al momento non si può dire. Ad oggi la variante inglese di fatto in Italia è dominante. Abbiamo registrato la presenza, sia pure in misura minore, della brasiliana, della sud-africana e della nigeriana. Per l’indiana abbiamo qualche segnalazione, ma sono in gran parte collegati a rientri dal paese asiatico».

Quanto è importante che anche i giovani accettino, quando sarà il loro turno, di vaccinarsi? Teniamo conto che sta arrivando l’estate, ci saranno le vacanze, non sarà semplice dire a un ragazzo che deve restare a Roma o Milano per l’iniezione.
«Il nostro target, se vogliamo controllare l’epidemia, è vaccinare tutta la popolazione. Le fasce più giovani, per il loro stile di vita, sono quelle che hanno una maggiore probabilità di favorire la circolazione del virus. Bisogna spiegare anche ai ragazzi che vaccinarsi è un dovere morale di fronte a questa pandemia. Possono dare un contributo alla salute pubblica che significa anche proteggere i propri cari. Nessuno è sicuro fino a quando non lo saremo tutti».

Ema (agenzia europea del farmaco) sta per autorizzare il vaccino di Pfizer anche tra i 12 e i 15 anni. Immunizzeremo anche gli adolescenti?
«Si tratta di un passaggio fondamentale. È una opportunità che non dobbiamo perdere, consentirà maggiore sicurezza nel ritorno a scuola questo autunno per le medie e le superiori».

Perché è stato deciso di rilasciare il green pass già dalla prima dose, dopo 15 giorni? Non è un azzardo?
«Gli studi hanno rilevato che già a 15 giorni dalla prima dose inizia a svilupparsi in modo significativo la risposta immunitaria che cresce col passare delle settimane e si completa con la seconda dose. Poi, certo, tutti dobbiamo essere consapevoli, anche alla luce degli ultimi dati, che il vaccino è estremamente efficace nel proteggerci dal decesso e dalla necessità di ricovero, ma esiste, per quanto notevolmente bassa, la possibilità di infettarsi nonostante il vaccino, per questo diciamo anche che è importante continuare a rispettare le misure, anche dopo l’iniezione».

Dovremo vaccinarci di nuovo tra fine 2021 e inizio 2022?
«L’ipotesi che debba esserci una terza dose, un booster, è molto seria, gli studi sono in corso. Al momento non possiamo dire ancora quando si dovrà ricevere questa terza somministrazione».

 

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