Vaccino, dosi ai prof prima degli anziani: l’ordine può cambiare

Vaccino, dosi ai prof prima degli anziani: l ordine può cambiare
Vaccino, dosi ai prof prima degli anziani: l’ordine può cambiare
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 23:07 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 15:34

Obiettivo: mettere in sicurezza le scuole anticipando la vaccinazione dei prof. Il governo ci sta pensando, ma non sarà semplice. Anzi. Sulla carta il piano vaccinale prevedeva di avere a disposizione, già nel primo trimestre 2021, 28 milioni di dosi di vaccino per immunizzare 14 milioni di persone. Sempre sulla carta c’è questa successione delle categorie da vaccinare: operatori sanitari (1,4 milioni), personale e ospiti delle Rsa (mezzo milione), over 80 anni (4,3 milioni). A seguire tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 79 anni (13,4 milioni) e chi ha una comorbidità cronica (7,4 milioni).

Tenendo conto che le dosi di vaccino a disposizione saranno meno del previsto, in attesa di capire se davvero AstraZeneca sarà autorizzata a fine gennaio, nel primo trimestre e nel migliore degli scenari, avremo immunizzato solo operatori sanitari, ospiti e dipendenti delle Rsa e over 80. In teoria, dovrebbe toccare subito dopo agli over 60 anni, ma stanno arrivando varie spinte, come ha confermato anche il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, per anticipare le vaccinazioni nelle scuole.

Si sta parlando degli insegnanti e del personale amministrativo, non dei ragazzi (anche perché i vaccini a disposizione sono autorizzati solo sopra i 18 anni).

L’idea è di proteggere il mondo della scuola, per fare ripartire, finalmente, le lezioni. Di quante persone stiamo parlando? Superiamo il milione, dunque servono oltre 2 milioni di dosi. Gli ultimi dati parlano di 683.975 docenti, più 153.521 insegnanti di sostegno. A questi vanno aggiunti 203.000 tra personale di segreteria e bidelli, e 7.000 presidi. Il problema è che al primo trimestre avremo solo poco più di 10 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech e Moderna (AstraZeneca non è una certezza). Dunque, accelerare sulla scuola ha una controindicazione: fare aspettare categorie a rischio come coloro che hanno una età compresa tra i 60 e 79 anni. Si tratta di fasce di età con un’alta letalità: del 10,2 per cento tra i 70 e i 79 anni, del 3 tra i 60 e i 69 anni. Per rendersi conto di cosa si sta parlando basti pensare che tra i 30 e i 50 anni la mortalità oscilla tra lo 0,1 e lo 0,2 per cento.

Quindi, per dirla in modo brutale, anticipando la vaccinazione dei docenti, potresti vaccinare un insegnante di 35 anni (dunque appartenente a una fascia di età in cui su mille contagiati ne muore uno) prima di un pensionato di 79 anni (rappresentante di una decade in cui su mille contagiati non ce la fanno in 100). Dal punto di vista etico è un bel dilemma: da una parte devi fare ripartire in sicurezza le scuole e, vaccinando tutti gli insegnanti, aumenti sostanzialmente la sicurezza in aula; dall’altra rischi di fare attendere un sessantenne anche l’estate prima di essere vaccinato, se non ci sarà un incremento delle dosi a disposizione. Dal Ministero della Salute frenano: la valutazione è in corso, ma comunque non sarà a discapito degli anziani. E ci sarà flessibilità nell’applicazione del piano.

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Proposta

Agostino Miozzo è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico sul coronavirus ed è tra coloro che propongono di accelerare la vaccinazione nelle scuole: «Il quesito sull’opportunità di immunizzare rapidamente gli insegnanti, per mettere in sicurezza la scuola, l’ho posto io. Penso ai docenti e anche al personale non docente, partendo soprattutto tra coloro che hanno più di 60 anni. Per capirci, ad esempio alle superiore i prof ultrasessantenni sono molti, visto il lavoro a rischio contagio che svolgono è giusto proteggerli».

La successione dunque potrebbe cambiare in questo modo: operatori sanitari, Rsa, ultraottantenni, personale delle scuole over 60. A seguire il resto del personale delle scuola. Ma così non si penalizza il resto degli italiani di età compresa tra i 60 e i 69 anni? «Molto dipenderà dalle dose di vaccino che avremo a disposizione nelle prossime settimane - sostiene Miozzo - Prima di tutto, deve essere chiaro che per una rivoluzione di questo tipo serve un provvedimento del Governo e del Parlamento. Inoltre, se ci sarà tra qualche settimana il via libera al vaccino di AstraZeneca, che ci consentirebbe di ricevere milioni di dosi in poco tempo, allora potremo anche operare in parallelo, vaccinando contemporaneamente il personale scolastico e gli over 60 di qualsiasi categoria».

 

 
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