Vaccino ai bambini, perché serve, effetti collaterali e dosi: il vademecum del Bambin Gesù di Roma

Vaccino ai bambini (5-11 ann), perché serve, effetti collaterali e dosi: il vademecum del Bambin Gesù di Roma
Vaccino ai bambini (5-11 ann), perché serve, effetti collaterali e dosi: il vademecum del Bambin Gesù di Roma
di Lorena Loiacono
5 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Novembre 2021, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 15:05

Al via la vaccinazione anti-Covid anche per i bambini in età compresa tra 5 e 11 anni: la campagna parte con il vaccino Comirnaty, prodotto da BioNTech/Pfizer. Dagli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù arrivano le risposte alle domande più frequenti da parte dei genitori.

VACCINO AUTORIZZATO PER OVER5 E DOSI

I bambini dai 5 anni in su potranno ricevere il Pfizer, vaccino a mRNA, quindi lo stesso usato nei ragazzi dai dodici anni e negli adulti.

Nei bambini dai 5 agli 11 anni viene utilizzato un dosaggio inferiore rispetto a quello riservato agli adulti: un terzo del dosaggio, 10 µg rispetto a 30 µg.

E' prevista la somministrazione di due dosi per iniezione intramuscolare sul braccio, a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

PERCHÈ VACCINARE UN BAMBINO CONTRO IL COVID?

Gli studi effettuati per il vaccino in questa fascia di età, come sottolineano dal Bambino Gesù, dimostrano un’elevata efficacia nel prevenire il COVID-19 pari al 91%.

IL VACCINO È STATO TESTATO ADEGUATAMENTE?

Sì, gli studi che hanno portato alla messa a punto dei vaccini COVID-19 nei bambini e ragazzi di età compresa fra 5 e 11 anni non hanno saltato nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza previste per lo sviluppo di un medicinale. La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse messe a disposizione in tempi molto rapidi e a un nuovo processo di valutazione da parte delle Agenzie regolatorie, che hanno valutato i risultati man mano che questi venivano ottenuti e non, come si faceva precedentemente, solo quando tutti gli studi erano completati.

 

SONO PREVISTI EFFETTI COLLATERALI?

Sì, come per gli adulti anche per i bambini possono esserci alcuni effetti collaterali locali, come dolore o gonfiore al braccio, o generali come febbre, malessere e stanchezza, della durata di uno-due giorni. “Sono normali segni – spiegano dall'Ospedale pediatrico - che il corpo sta costruendo una protezione contro la malattia”. Per evitare le controindicazioni, prima della somministrazione viene compilata una scheda standardizzata con cui il personale sanitario valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o debba essere rinviata.

IL VACCINO NEI BAMBINI COPRE DALLE VARIANTI?

Sono in corso studi per valutare l’efficacia dei vaccini mRNA contro le varianti emergenti di SARS-CoV-2, i dati preliminari a oggi indicano che il vaccino è efficace verso alcune varianti ma, da un punto di vista pratico, la scoperta di queste varianti non cambia le raccomandazioni di base per la vaccinazione. In particolare, non è consigliabile che le persone attendano un vaccino nuovo o modificato nella speranza che sia più efficace contro le varianti emergenti di SARS-CoV-2.

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IL VACCINO BLOCCA I CONTAGI?

Riduce del 90% il rischio di trasmissione. Studi recenti, riportati dal Bambino Gesù, hanno evidenziato che il vaccino è in grado di ridurre la probabilità di trasmettere l'infezione ad altri. In un ampio studio osservazionale condotto in Israele, coloro che erano stati vaccinati avevano una riduzione del 90% del rischio di infezione asintomatica rispetto a quelli non vaccinati. Inoltre, tra coloro che contraggono l'infezione dopo la vaccinazione, sembra che le cariche virali siano inferiori rispetto alle persone infette che non sono state vaccinate.

L'ANTI-COVID SI PUÒ FARE INSIEME AD ALTRI VACCINI COMUNI TRA I BAMBINI?

I bambini, a differenza di quanto accade generalmente tra gli adulti, sono sottoposti a diversi vaccini quindi potrebbe capitare che la somministrazione del vaccino anti-covid si sovrapponga ad altre. Gli esperti dividono i vaccini in due categorie e indicano tempi di attesa diversi:

E' possibile effettuare la somministrazione concomitante o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo, di un vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 utilizzato in Italia e un altro vaccino inattivato come antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, anti -epatite, anti-pertosse, anti-Haemophilus tipo b, anti-influenzale; anti HPV, anti-influenzale

Nel caso dei vaccini vivi attenuati, quindi anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella, anti-herpes zoster e anti febbre gialla, è considerata valida una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2.

SE IL BAMBINO HA GIÀ AVUTO IL COVID?

Se il bambino ha già avuto l'infezione, confermata da un tampone con esito positivo:

è possibile effettuare un’unica dose di vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla conferma di SARS-CoV

Gli esperti ricordano che la valutazione dei titoli anticorpali non è utile per decidere se effettuare la vaccinazione.

Se sono passati più di 12 mesi dalla malattia, per essere adeguatamente protetti sarà necessario effettuare due dosi di vaccino COVID-19.

Per i soggetti che presentano condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, è raccomandato fare due dosi secondo la schedula vaccinale prevista per i diversi vaccini disponibili.

SE IL BAMBINO SI CONTAGIA DOPO LA PRIMA DOSE, LA SECONDA SERVE?

Gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù spiegano: “Nelle persone con infezione da SARS-CoV-2, confermata con tampone dopo almeno 15 giorni dalla prima dose di vaccino, l’infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino. Alla luce di questo e del fatto che l’infezione naturale conferisce una risposta immunitaria specifica per il virus, non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale”

Sottolineano comunque che la vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo della vaccinazione anti COVID-19 nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno questa necessità.

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