AstraZeneca-Pfizer, come funziona il mix di vaccini: copertura, risposta immunitaria, effetti collaterali

Mix vaccini AstraZeneca e Pfizer, copertura, risposta immunitaria, effetti collaterali: cosa c'è da sapere
Mix vaccini AstraZeneca e Pfizer, copertura, risposta immunitaria, effetti collaterali: cosa c'è da sapere
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 12:08

Mix-and-match, potrebbe essere questa la soluzione anti-Covid tanto attesa: combinare e abbinare dosi di diversi vaccini. Su questa possibilità c'è l'attenzione dei ricerctaori in tutto il mondo

Il Premier Draghi ha chiesto ad Ema di fornire quanto prima informazioni sulla possibilità di combinare i diversi vaccini e sulla relativa risposta immunitaria: si potrebbe infatti trovare, da un lato, una nuova strada per combattere il virus su diversi fronti e dall'altro si riuscirebbe ad accelerare le vaccinazioni sovrapponendo le disponibilità di dosi.

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PRIME CONFERME SUL MIX-AND-MATCH

Per ora, in base ai risultati preliminari di uno studio condotto in Spagna su oltre 600 persone, riportato sulle pagine di Nature, emergono benefici nella combinazione dei vaccini Oxford-AstraZeneca e Pfizer-BioNTech: dal mix nascerebbe infatti una potente risposta immunitaria contro il virus SARS-CoV- 2.

L'obiettivo è capire se si tratta di una risposta immunitarie più forte rispetto a quelle che arrivano da due dosi dello stesso vaccino.

La tecnica sta interessando gli scienziati di tutto il mondo, visto che agevolerebbe la campagna vaccinale globale: «Sembra che il vaccino Pfizer – ha commentato Zhou Xing, immunologo presso la McMaster University di Hamilton, in Canada - abbia potenziato notevolmente le risposte anticorpali nei vaccinati AstraZeneca a dose singola. Queste sono tutte notizie meravigliose». Xing ha anche spiegato che la risposta anticorpale alla spinta data da Pfizer sembra essere ancora più forte di quella che la maggior parte delle persone genera dopo aver ricevuto due dosi di AstraZeneca.

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L'ITER DELLA RICERCA SPAGNOLA ANTI-COVID

Nel mese di aprile, come riporta Nature, lo studio spagnolo condotto dall'Istituto Sanitario Carlos III di Madrid ha arruolato 663 persone che avevano già ricevuto una prima dose di AstraZeneca: due terzi dei partecipanti sono stati scelti in modo casuale per ricevere il vaccino Pfizer, almeno otto settimane dopo la loro prima dose. Dopo questa seconda dose, i partecipanti hanno iniziato a produrre livelli di anticorpi molto più elevati rispetto a prima. Mentre i partecipanti che non hanno ricevuto una vaccinazione di richiamo non hanno riscontrato alcun cambiamento nei livelli di anticorpi.

COME MISCHIARE LE MELE CON LE ARANCE? I DUBBI

«Fare tali confronti come "mele e arance" – ha sottolineato Daniel Altmann, immunologo dell'Imperial College di Londra – e ottenere un buon risultato è del tutto prevedibile dall'immunologia di base. Dare alle persone la prima e la seconda dose di vaccini diversi probabilmente ha senso» ha spiegato Altmann ma si chiede cosa succederebbe se le persone avessero bisogno di una terza dose per prolungare l'immunità o proteggersi dalle varianti emergenti del coronavirus. Dosi ripetute di vaccini a base di virus, come quello di AstraZeneca, tendono ad essere sempre meno efficaci perché il sistema immunitario monta una risposta contro l'adenovirus. I vaccini a RNA, invece, tendono a innescare effetti collaterali più forti con dosi aggiuntive.

SOTTO OSSERVAZIONE GLI EFFETTI COLLATERALI

Anche un recente studio del Regno Unito, il Com-COV, ha analizzato le combinazioni degli stessi due vaccini ed ha scoperto che le persone nei gruppi mix-and-match hanno sperimentato tassi più elevati di effetti collaterali comuni legati ai vaccini, come la febbre, rispetto alle persone che ha ricevuto due dosi dello stesso vaccino. Nello studio spagnolo, invece, gli effetti collaterali lievi erano comuni e simili a quelli osservati nei regimi vaccinali standard.

 

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