Vaccini, più effetti collaterali dopo Pfizer (81%) che Astrazeneca (17%): quali sono e perché avvengono

Vaccini, più effetti collaterali dopo Pfizer (81%) che Astrazeneca (17%): quali sono e perché avvengono
Vaccini, più effetti collaterali dopo Pfizer (81%) che Astrazeneca (17%): quali sono e perché avvengono
di Raffaele Alliegro
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Lunedì 19 Aprile 2021, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 11:22

La maggior parte degli effetti collaterali registrati dopo la vaccinazione riguardano il vaccino anti-Covid della Pfizer, Comirnaty, perché finora è stato il più utilizzato. Seguono quelli del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca e di Moderna. Le segnalazioni dunque sono in proporzione al numero di dosi somministrate. E nella stragrande maggioranza dei casi dopo il vaccino si avvertono sintomi leggeri, dal dolore nel punto in cui si è fatta l'iniezione, alla febbre, ai dolori muscolari, «in linea con le informazioni note sui vaccini finora utilizzati in Italia». Il nuovo bilancio arriva dal terzo rapporto di farmacovigilanza sui vaccini contro il Covid-19 pubblicato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

I dati

«I dati raccolti e analizzati - fa sapere l'Aifa - riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2021 per i tre vaccini che si stanno usando nella campagna vaccinale». La maggior parte degli effetti collaterali segnalati riguardano quindi il vaccino anti-Covid della Pfizer, Comirnaty (81%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68% delle dosi somministrate).

Sono aumentate le segnalazioni per il vaccino Vaxzevria (17%) di AstraZeneca, per via del suo maggior utilizzo (27% delle dosi somministrate), mentre per il vaccino Moderna le segnalazioni sono il 2% del totale, in proporzione al numero più limitato di dosi somministrate (5%).

«Gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi). Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea». L'età media delle persone che hanno segnalato reazioni è stata di 46 anni, con un tasso di segnalazione costante ed elevato fino ai 60 anni, per poi diminuire nelle fasce d'età più avanzate. «Nel periodo considerato - afferma l'Aifa - sono pervenute 46.237 segnalazioni su un totale di 9.068.349 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 510 ogni 100.000 dosi), di cui il 92,7% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 7,1% del totale, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione».

In tema di eventi avversi, il presidente dei virologi italiani ha dunque ricordato che tutti i vaccini sono validi e sicuri. E che bisogna andare avanti velocemente in tutto il mondo con la campagna di immunizzazione. «In un momento simile ritengo un assurdo pensare di non vaccinare con ogni vaccino disponibile: quelli che abbiamo» contro Covid-19 «sono tutti validi, efficaci e sicuri. Dovrebbero essere fatti velocemente in tutto il mondo». Perché «a fronte di un rischio non certo e infinitesimamente piccolo di eventi avversi gravi», va considerato «il rischio certo di avere ancora centinaia di migliaia, se non milioni, di morti» da Sars-CoV-2. Lo ha affermato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia. E in merito alla possibilità che anche il vaccino J&J, come già quello di AstraZeneca, venga destinato agli over 60, «adesso magari si può pensare di farlo - ragiona lo specialista - visto che c'è un'indicazione secondo cui questi eventi, sebbene rarissimi, occorrono più frequentemente in determinate categorie. Però si è visto anche che questa categorizzazione non sembra proprio essere assoluta». Quindi l'invito è a non rinunciare all'effetto-scudo garantito da ogni vaccino Covid-19: «Un costo, in questo caso bassissimo, se esiste, è connesso all'uso di qualunque farmaco». Ma va commisurato «al prezzo altissimo - ribadisce Caruso - che paghiamo con questa pandemia».

 

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