Terza dose vaccino, Pfizer: «Ecco i primi dati, anticorpi più alti contro variante Delta»

Vaccino, i primi dati Pfizer sulla terza dose: «Anticorpi più altri anche contro la variante Delta»
Vaccino, i primi dati Pfizer sulla terza dose: «Anticorpi più altri anche contro la variante Delta»
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Lunedì 16 Agosto 2021, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 19:20

I primi dati emersi dalla Pfizer-BioNtech sulla somministrazione della terza dose di vaccino mostrano un livello di anticorpi più altro anche contro la variante DeltaPfizer e BioNTech annunciano di aver presentato all'agenzia statunitense Food and Drug Administration (Fda) i dati iniziali della loro sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose di vaccino Covid per una futura autorizzazione di questo richiamo in persone dai 16 anni in su.

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Terza dose vaccino, i primi dati

I dati in questione - di fase 1 - saranno «presentati anche all'Agenzia europea del farmaco Ema e ad altri enti regolatori nelle prossime settimane», annunciano le due aziende che hanno avviato un programma di sperimentazione clinica di fase 1/2/3 che valuta la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità di una terza dose del vaccino Covid nei partecipanti adulti statunitensi arruolati nel trial di fase 1 relativo al ciclo a due dosi.

I partecipanti hanno ricevuto una dose booster di 30 microgrammi del loro vaccino (BNT162b2), 8-9 mesi dopo aver ricevuto la seconda dose.

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Anticorpi contro variante Delta

«La vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l'infezione da Covid, in particolare le malattie gravi e il ricovero, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite delle persone è indiscutibile - afferma Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer - Tuttavia, con la continua minaccia della variante Delta e la possibile comparsa di altre varianti in futuro, dobbiamo rimanere vigili contro questo virus altamente contagioso. I dati che abbiamo visto fino ad oggi suggeriscono che una terza dose del nostro vaccino suscita livelli anticorpali che superano significativamente quelli osservati dopo» il regime originario «a due dosi. Siamo lieti di presentare questi dati alla Fda».

 

L'obiettivo della terza dose

L'obiettivo, dice Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech, è «rimanere almeno un passo avanti rispetto al virus. Questo è il motivo per cui miriamo ad ampliare l'accesso al nostro vaccino per le persone di tutto il mondo e stiamo lavorando su vari approcci come parte della nostra strategia globale per affrontare il virus e le sue varianti oggi e in futuro. Questi dati iniziali indicano che possiamo preservare e persino superare gli alti livelli di protezione contro il virus wild-type e le relative varianti utilizzando una terza dose del nostro vaccino. Un vaccino di richiamo potrebbe aiutare a ridurre i tassi di infezione e malattia nelle persone che sono state precedentemente vaccinate e controllare meglio la diffusione delle varianti del virus durante la prossima stagione», osserva. Negli Stati Uniti, Pfizer e BioNTech prevedono di richiedere il via libera alla terza dose tramite una domanda di licenza biologica (Bla) supplementare in persone di età dai 16 anni in su, in attesa dell'approvazione della domanda primaria di Bla per una piena autorizzazione al suo vaccino presentata nel maggio 2021. La terza dose non è attualmente autorizzata per un ampio uso negli Stati Uniti. Il 12 agosto è stata autorizzata per over 12 che hanno subito trapianto di organi solidi o a cui sono state diagnosticate patologie che si ritiene abbiano un livello equivalente di immunocompromissione. Questa autorizzazione si basa sui dati di un report indipendente che valuta la sicurezza e l'efficacia di una terza dose in maniera specifica nelle persone trapiantate.

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