Quarta dose del vaccino, è davvero efficace? E in Italia, cosa accadrà? Gli scenari

Quarta dose del vaccino, è davvero efficace? E in Italia, cosa accadrà? Gli scenari
Quarta dose del vaccino, è davvero efficace? E in Italia, cosa accadrà? Gli scenari
di Giampiero Valenza
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Giovedì 31 Marzo 2022, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 14:57

Negli Usa la quarta dose di vaccino a mRna andrà agli over-50 grazie ai ritrovati di Pfizer o Moderna. Ma è davvero efficace il secondo booster? E in Italia cosa accadrà? Il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto ai Paesi Ue una posizione comune e la commissaria europea Stella Kyriakides ha ribadito questo stesso concetto.

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Il microbiologo Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea dei Medicinali, ha sottolineato che la decisione dell’Fda americana «è molto blanda», perché «dice in sostanza che si possono usare perché hanno qualche effetto, debole, limitato nel tempo». «Attendiamo la valutazione di Ema, che in genere è più cauta e precisa dell’Fda», ha sottolineato.

Lo studio: quarta dose efficace contro i sintomi

Sulla seconda dose di booster a mRna, un recente intervento di alcuni ricercatori dello Sheba Medical Center Tel Hashomer di Ramat Gan, in Israele, che è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che è «immunigenica, sicura, e in qualche modo efficace, principalmente contro la malattia sintomatica» ma che «un confronto tra la risposta iniziale alla quarta dose e il picco di risposta a una terza dose non ha mostrato differenze sostanziali».

«I nostri risultati suggeriscono che la massima immunogenicità dei vaccini mRna si ottiene dopo tre dosi e che i livelli di anticorpi possono essere ripristinati con una quarta dose», proseguono gli studiosi israeliani.

La memoria anticorpale indotta dalla terza dose è molto forte e, infatti, tutte le attenzioni si stanno concentrando in questo momento proprio su questa. Ecco per quale ragione è molto probabile che si segua l’indicazione Usa rafforzando però proprio l’invito a completare il primo booster. Ciò, stando almeno all'evoluzione dei contagi in questo momento e alle ricerche scientifiche in corso. 

Bisogna anche tener presente, infatti, come sia in circolazione Omicron 2, una variante particolarmente contagiosa che, comunque, ha dimostrato di essere meno aggressiva della variante Delta. Secondo gli studiosi statunitensi dell'Fda, l'iniezione in più rafforzerebbe i livelli di immunità per chi si trova ad avere difese più basse. 

Quali sono le indicazioni che vengono dagli Stati Uniti e che potrebbero essere riprese in Europa, o quantomeno, in Italia?

La Fda ha previsto una seconda dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech o del Moderna agli over-50 anni almeno 4 mesi dopo aver ricevuto una prima dose di richiamo di qualsiasi vaccino Covid-19 autorizzato o approvato. Il secondo booster di Pfizer potrà essere somministrato a over-12 con determinati tipi di immunocompromissione: si tratta di persone che hanno subito un trapianto di organi solidi o che convivono con condizioni che causano deficiti simili del sistema immunitario. Secondo l’Fda queste stesse categorie persone (ma under-18) potranno avere un booster di Moderna.

Per quante volte ci si dovrà vaccinare contro il Covid?

La partita per contenere la pandemia è ancora tutta aperta. Sars Cov-2, con la sua variante Omicron, è diventato meno aggressivo ma più contagioso. Il vaccino ha permesso di dare una maggior forza al sistema immunitario e quindi è su questo (sulle sue tre dosi) che gli scienziati puntano.

Gli scenari del "cosa sarà?" sono diversi. Tra i più probabili c'è un passaggio a un'endemia, dunque a una malattia controllata ma comunque sempre presente. Ma non si può scartare l'ipotesi di una nuova mutazione del virus. Il vaccino (e questo è stato dimostrato dalla ricerca scientifica ma anche dalla pratica clinica quotidiana), sta dimostrando la sua efficacia contro i casi più gravi. Ma non protegge molto a lungo. Ecco perché si potrebbe aprire la strada a richiami periodici tarati sulle varianti in circolazione, un po' come accade per l'influenza stagionale.

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