Quarta dose vaccino Covid, il Ceo Moderna: «Necessaria entro l'autunno. Sorpreso se il booster reggesse a lungo»

Le parole di Bancel: «Siamo al lavoro su un vaccino contro Omicron, ma non potrà essere pronto in due mesi»

Quarta dose vaccino Covid, il Ceo di Moderna: «Necessaria entro l'autunno. Sorpreso se il booster reggesse a lungo»
Quarta dose vaccino Covid, il Ceo di Moderna: «Necessaria entro l'autunno. Sorpreso se il booster reggesse a lungo»
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 10:19

L'amministratore delegato di Moderna è tornato a parlare di Covidquarta dose di vaccino e variante Omicron. Durante un conferenza sanitaria organizzata da Goldman Sachs, Stephane Bancel ha spiegato che «la quarta dose del vaccino sarà necessaria entro l'autunno 2022» poiché l'efficacia del booster «è destinata a calare nei prossimi mesi». Il numero uno dell'azienda americana ha poi aggiunto: «Il virus non andrà via, dobbiamo imparare a conviverci».

Il commento di Bancel sulla necessità di una quarta dose di vaccino è arrivato dopo aver discusso delle parole del primo ministro israeliano Naftali Bennett, che citando uno studio ha dichiarato che il quarto richiamo del vaccino anti-Covid aumenta di cinque volte gli anticorpi una settimana dopo l'inoculazione.

 

Moderna, quarta dose entro l'autunno

I governi continuano a puntare forte sui vaccini, nonostante la variante Omicron stia mettendo in discussione la copertura di quelli attualmente esistenti. Ieri in Italia è stata superata abbondatemente quota 200 mila contagi in 24 ore e il picco secondo gli esperti potrebbe non essere ancora arrivato. Stephane Bancel in merito ha spiegato Moderna è al lavoro su un vaccino che possa schermare contro la nuova variante, ma che «non potrà essere pronto in due mesi» come ha affermato qualcuno. 

I dati del Regno Unito hanno rilevato che i vaccini con due dosi di Moderna e Pfizer sono efficaci solo per il 10% circa nel prevenire l’infezione sintomatica da omicron 20 settimane dopo la seconda dose. Lo stesso studio, pubblicato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha scoperto che le dosi di richiamo sono efficaci fino al 75% nel prevenire l’infezione sintomatica due settimane dopo aver ricevuto l’iniezione.

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