«Pfizer, Moderna e J&J: vaccini proteggono anche dopo 8 mesi», lo studio sui marcatori di immunità nel sangue

«Pfizer, Moderna e J&J: vaccini proteggono anche dopo 8 mesi», lo studio sui marcatori di immunità nel sangue
«Pfizer, Moderna e J&J: vaccini proteggono anche dopo 8 mesi», lo studio sui marcatori di immunità nel sangue
di Mauro Evangelisti
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Sabato 16 Ottobre 2021, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 16:01

«Anche se i livelli di anticorpi neutralizzanti diminuiscono, le risposte stabili delle cellule T e le funzioni anticorpali non neutralizzanti a 8 mesi possono spiegare come i vaccini continuano a fornire una solida protezione contro il COVID-19 grave». Questa affermazione è di uno degli autori dello studio pubblicato su New England Journal of Medicine realizzato negli Stati Uniti e che ha preso in considerazione un campione di pazienti vaccinati con Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson, analizzando specifici marcatori di immunità nel sangue.

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Dose booster

Questa conclusione sembra rendere meno urgente la necessità di somministrare una dose booster, anche se altre ricerche, nonché l'esperienza nella vita reale di Israele che ha rilevato una diminuzione della protezione dall'infezione (non dalla malattia grave), sembrano andare nella direzione opposta.

Usa e paesi dell'Unione europea, ad esempio, hanno scelto di somministrare la terza dose di rinforzo di vaccini anti Covid a sei mesi dalla seconda ai più anziani (l'Italia ad esempio ha aperto agli over 60).

Lo studio

Cosa dice lo studio pubblicato dal New Engalnd Journal of Medicine? Detto che inizialmente i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) inducono una risposta degli anticorpi più alta che però diminuisce gradualmente dopo 4-6 mesi, mentre Johnson&Johnson (a vettore virale) ha valori più costanti anche se inizialmente minori, secondo quanto riporta un articolo di Abcnews che parla dello studio,«entro l'ottavo mese, le risposte anticorpali erano comparabili per questi tre vaccini» (a parlare è il dottor Dan Barouch, direttore del Centro per la virologia e la ricerca sui vaccini presso il Beth Israel Deaconess Medical Center, coautore della ricerca).

Secondo Abcnews «questo nuovo studio è tra i primi a confrontare direttamente non solo gli anticorpi, ma anche le cellule T, in tutti e tre i vaccini. Le cellule T sono anche una parte cruciale del sistema immunitario e possono offrire una protezione più duratura anche dopo la scomparsa degli anticorpi». Spiega Todd Ellerin, direttore delle malattie infettive presso South Shore Health: «Più alti sono i titoli di anticorpi neutralizzanti, più sei protetto contro le infezioni. Penso che sia questo il motivo per cui c'è un vantaggio a due dosi di posti vacanti di mRNA rispetto alla singola dose Johnson & Johnson contro la prevenzione dell'infezione. Ma quando si tratta di malattie gravi, questa è una storia completamente diversa. E vanno tutti alla grande».

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