Pfizer, Francia: «Ok al contratto Ue per l'acquisto di 1.8 miliardi di dosi, ma posti quesiti»

Pfizer, Francia blocca l'intesa con l'Ue per l'acquisto di 1,8 miliardi di dosi: ecco cosa è successo
Pfizer, Francia blocca l'intesa con l'Ue per l'acquisto di 1,8 miliardi di dosi: ecco cosa è successo
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Venerdì 7 Maggio 2021, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 05:27

L’Unione europea sta puntando molto sul vaccino Pfizer, e conta di acquistare 1,8 miliardi di dosi per i prossimi due anni, ma secondo il settimanale tedesco Die Welt, la Francia starebbe ritardando l’intesa con la casa farmaceutica. Le ragioni di questa esitazione non sono chiare, ma secondo alcuni diplomatici, Parigi starebbe cercando di dare alle aziende francesi un ruolo maggiore nella produzione di vaccini. 

Die Welt precisa che «più fonti confermano» le «riserve» francesi,  che possono provocare un nuovo ritardo.

Negli ultimi colloqui a livello ministeriale tra i membri della Ue, Parigi avrebbe bloccato l’intesa ponendo alcune questioni tecniche e richieste di chiarimenti. Il contratto è «maturo per la firma», ma alla seduta del 30 aprile non c'era l'unanimità. A questo punto il commissario (anche lui francese) Thierry Breton, che promuove la produzione a livello europeo, ha manifestato perplessità e per questo non è stato possibile arrivare all'approvazione unanime del documento.

Il contratto prevede 900 milioni di dosi in consegna fra dicembre e 2021 fino al 2023, e garantirebbe un'opzione per altre 900 milioni. Si tratta di dosi che serviranno in particolare ai richiami e alle campagna vaccinale dei bambini.

Ma la Francia nega. «Contrariamente a quanto si dice, la Francia ha ufficialmente confermato il proprio sostegno al contratto BioNTech- Pfizer. Ed è sorprendente che siamo criticati per aver posto domande di buon senso sulle sfide per la salute che dobbiamo affrontare», ha detto il portavoce della ministra francese per l'Industria, Agnès Pannier-Runacher, rispondendo all'articolo di die Welt sull'ostruzionismo di Parigi. «Le prime dosi di richiamo sono già state assicurate, stiamo parlando di garantire le dosi del secondo e terzo richiamo nel 2022 e 2023 (di cui non sappiamo ad oggi se avremo bisogno)», ha precisato.

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Il timore dei governi dell’Ue è però che, a causa della fortissima domanda globale, la Commissione arrivi troppo in ritardo, e perda la priorità per l’ordinazione di vaccini. Un diplomatico citato da Die Welt ha detto che «sarebbe un disastro di cui la Francia sarebbe responsabile». 

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Che sia necessario fare in fretta, e sostenere attivamente la ricerca, lo testimonia anche il caso di un vaccino francese, Valneva, che sarà commercializzato nel Regno Unito dopo il fallimento delle trattative con Bruxelles. In passato la Francia aveva sul vaccino di Sanofi, un’altra azienda locale, ma il progetto appoggiato dall’Ue non aveva dato i risultati sperati. Ora Sanofi sta testando in fase due un altro vaccino, messo a punto con GlaxoSmithKline, che sta dando risultati promettenti.

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