Omicron 5, il vaccino aggiornato di Pfizer è in ritardo: i test devono ancora partire (e non arriverà prima di ottobre)

La sperimentazione di Pfizer e BioNTech deve ancora cominciare: l'azienda tedesca ha annunciato che partiranno a breve ma la data di arrivo delle dosi potrebbe slittare

Omicron 5, il vaccino aggiornato di Pfizer è in ritardo: i test devono ancora partire (e non arriverà prima di ottobre)
Omicron 5, il vaccino aggiornato di Pfizer è in ritardo: i test devono ancora partire (e non arriverà prima di ottobre)
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Lunedì 8 Agosto 2022, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 00:32

La sperimentazione di Pfizer e BioNTech del vaccino contro Omicron 5 non è neanche iniziata. E chi è in attesa di quello che dovrebbe essere il vaccino aggiornato contro la sottovariante, dovrà aspettare diverse settimane in più rispetto alle prime previsioni di settembre. Le due aziende infatti hanno annunciato che daranno il via ai test clinici al vaccino adattato contro le varianti BA.4 e BA.5 di Omicron con l'obiettivo di distribuirli non prima di ottobre. Se però anche queste date dovessero essere troppo ottimistiche, a quel punto la temuta risalita dei contagi dopo l'estate lascerebbe gli italiani (ma non solo) scoperti per diverso tempo.

L'azienda tedessca BioNTech oggi ha annunciato i risultati finanziari relativi al secondo trimestre e alla prima metà del 2022 e ha fatto il punto sui programmi che sta portando avanti insieme all'americana Pfizer sul fronte della lotta al Covid-19. Oltre al vaccino bivalente basato sul virus originario e su Omicron BA.1, per il quale è già stato chiesto il via libera all'Agenzia europea del farmaco Ema, le due aziende intendono avviare questo mese i test clinici anche su un vaccino bivalente mirato a Omicron BA.4 e BA.5.

Per entrambi i prodotti «prevediamo di poter iniziare a fornire vaccini adattati a Omicron già in ottobre, previa approvazione normativa», informa BioNTech.

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I dati dei ricavi (in calo) di BioNTech

Nella prima metà del 2022, rispetto ai primi 6 mesi 2021, la società con sede a Magonza ha registrato vendite in crescita del 30% a 9,57 miliardi di euro e un utile netto in aumento del 37% a 5,37 mld. Nel secondo trimestre dell'anno, rispetto allo stesso periodo del precedente, sia le vendite che l'utile netto mostrano un calo del 40% circa, a 3,2 miliardi e a 1,67 mld rispettivamente. BioNTech lo attribuisce allo «sviluppo dinamico della pandemia, che porta a un rinvio degli ordini e quindi a fluttuazioni nelle vendite trimestrali». Il gruppo conferma comunque i target di fine esercizio, con vendite di vaccini Covid-19 comprese fra 13 e 17 miliardi di euro.

 

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