Omicron rallenta, occupazione reparti stabili ma cresce in 12 regioni. Ecco chi rischia il cambio colore

La percentuale cresce in dodici regioni. In dieci superano il 30%

Omicron rallenta, occupazione reparti stabili ma cresce in 12 regioni. Ecco chi rischia il cambio colore
Omicron rallenta, occupazione reparti stabili ma cresce in 12 regioni. Ecco chi rischia il cambio colore
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Martedì 25 Gennaio 2022, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 11:41

Omicron sta rallentando la sua corsa e i risultati si vedono anche nei reparti Covid degli ospedali italiani. I dati di Agenes riferiti al 24 gennaio svelano una percentuale stabile dell'occupazione dei letti dedicati ai contagiati da coronavirus. Come ieri il rapporto nazionale segna il 30% di occupazione. A livello regionale invece la percentuale è cresciuta in 12 regioni.

Ecco i dati regione per regione: Abruzzo (32%), Emilia Romagna (29%), Friuli (36%), Lazio (32%), Lombardia (33%), Marche (29%), Molise(11%), PA Bolzano(22%), PA Trento(28%), Puglia (25%), Toscana (27%) e Val d'Aosta (57%).

Cala solo in Liguria (40%) e Veneto (24%). Stabile in Basilicata (al 25%), Calabria (40%), Campania(31%), Piemonte(31%), Sardegna(18%), Sicilia(38%), Umbria(29%); 10 superano il 30%: Abruzzo, Campania, Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, V. d'Aosta. 

Zona arancione da oggi in Piemonte, Sicilia, Abruzzo e Friuli. Sardegna e Puglia in giallo

 

In zona bianca, per ora, rimangono solo Basilicata, Molise e Umbria. Quest’ultima ha però dei dati sui ricoveri ormai vicini al giallo. Secondo i dati dell'Agenas, valori in peggioramento per l’Emilia Romagna (17-29) che si avvicina alla zona arancione. Il Lazio sarebbe già arancione guardando i dati degli ospedali (21-32) e rischiano il cambio colore anche Liguria e Marche. La Toscana, attualmente in giallo, ha valori sia per area medica che per terapia intensiva che vanno verso l’arancione. Per un eventuale passaggio in zona rossa è ancora a rischio la Valle d’Aosta che segna un 57% (in aumento di 4 punti percentuali) in area medica. Per le terapie intensive, la percentuale occupata è al momento del 21%. Anche la Calabria e la Liguria, solo per quanto riguarda l’occupazione dei reparti, sono al limite della zona rossa.

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