Senza mascherine e con una sotto variante, la Omicron 5 super contagiosa, i nuovi casi positivi in due settimane sono più che raddoppiati. L'incidenza - numero di infezioni ogni centomila abitanti - è passata da 222 a 504 ed è un dato sensibilmente sottostimato perché si eseguono meno test di un tempo. Non solo: molti ricorrono al tampone fai-da-te, per evitare intoppi burocratici non segnalano la positività anche se magari si chiudono in casa per una quarantena autogestita. Il dato sul tasso di positività di ieri è altissimo, quasi un test su quattro ha sentenziato che il soggetto era infetto dal Covid. Va anche detto che altre nazioni europee come il Portogallo, che per prime hanno visto correre la Omicron 5, hanno avuto una decisa impennata di casi a cui però è seguita una rapidissima discesa. Vari esperti fissano tra metà e fine luglio il picco dei contagi in Italia.
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SCELTE
Alla luce di questo scenario, che vede un incremento dei ricoveri comunque non drammatico, si va verso una proroga dell'uso della mascherina sui posti di lavoro dove non sia possibile mantenere le distanze.
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«Data l'elevata velocità di circolazione virale - sostiene Rezza -, è bene ricordare che si può ridurre il rischio di trasmissione del virus utilizzando le mascherine, soprattutto in presenza di grandi aggregazioni di persone. Allo stesso tempo si possono proteggere le persone più fragili e più anziane con una ulteriore dose di vaccino booster». In sintesi: si va verso un protocollo che prevede Ffp2 nei posti di lavoro in cui non sia possibile mantenere le distanze; resta l'obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto pubblico e le singole regioni interverranno ripristinandolo in tutti i luoghi chiusi o affollati se i ricoveri dovessero aumentare in modo sensibile (non è il caso attuale). Esclusa, invece, l'eliminazione della quarantena per i positivi su cui si è aperto un dibattito in questi giorni (alcuni Paesi hanno già fatto questa scelta).
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E in autunno cosa succederà? Tutti gli scenari, anche alla luce delle esperienze degli anni passati, danno per probabile una ripresa dei contagi. Visto che lo strumento delle chiusure ormai appare inapplicabile, sono due le misure su cui si lavorerà. La prima è il ritorno di un obbligo diffuso dell'uso delle mascherine, soprattutto al chiuso. La seconda è una nuova campagna vaccinale che utilizzi non gli attuali vaccini, ma quelli di Pfizer e Moderna in arrivo adattati alle varianti in circolazione. E se oggi la quarta dose viene riservata solo agli over 80 (o ai fragili), in autunno si abbasserà l'asticella agli over 50. Il modello di riferimento è quello delle campagna vaccinale contro l'influenza (per la quale, tra l'altro, in autunno è attesa è una impennata).
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