Solo un mese fa gli indicatori davano un calo dei contagi Covid, oggi la situazione appare totalmente diversa. In Italia i contagi e la diffusione del virus, causati dalla nuova variante Omicron, hanno ancora una volta raggiunto picchi preoccupanti. La Fondazione Gimbe è tornata a lanciare l'allarme appellandosi all'uso delle mascherine, nonostante non sia più in vigore l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione, eccezion fatta per mezzi di trasporto pubblici, cliniche e ospedali.
Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe: «Crescita esponenziale dei casi»
Da giorni il numero dei contagi è in costante crescita, come se non bastasse la quarta dose per gli over 80 procede a rilento, il Governo valuta se estenderla anche alla fascia degli over 70. Senza contare che all'appello della terza dose manca ancora una fetta di popolazione.
I dati sui contagi
Oggi le mascherine non sono più obbligatorie, e anche dove lo sono ancora la gente fatiche nel tornare a indossarle perché non vuol più sentir parlare di restrizioni, figurasi di lockdown, per questo l'esecutivo, almeno per adesso, non tocca il tema. I dati forniti da Gimbe non sono rassicuranti. Nonostante l'aumento dei casi, i numeri legati a decessi, ricoveri e terapie intensive erano in calo fino a poco tempo fa. Ora anche questi sono in costante aumento. Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, prende come riferimento il periodo che va 29 giugno al 5 luglio. Dati che forniscono un quadro preoccupante.
I ricoveri con sintomi sono aumentati fino a 8.003 (+32,6%), rispetto ai 6.035 della settimana precedente, le terapie intensive hanno raggiunto invece quota 323 rispetto ai 237 (+36,3%). A crescere purtroppo sono anche i decessi arrivati a 464 rispetto ai 392 della settimana precedente (+18%). «Esistono reali motivi di preoccupazione», afferma Nino Cartabellotta, che aggiunge «l'occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane».
LA CIRCOLARE E I POSTI LETTO - Per le prossime settimane «adeguare l'ampliamento dei posti letto di Area Medica e in Terapia Intensiva dedicati al Covid» e prevedere «la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili». È quanto chiede il ministero della Salute alle Regioni con una circolare «alla luce dell'attuale andamento epidemico e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sugli ospedali». Il ministero ribadisce l'importanza del completamento dei cicli di vaccinazione e e dei richiami.
IL MINISTRO SPERANZA - «Abbiamo il 90% degli over 12 nel Paese che è vaccinata, abbiamo anticorpi monoclonali e antivirali, c'è una situazione diversa, ma ciò non toglie che dobbiamo tenere alta l'attenzione, monitorare, invitare le persone alla prudenza, e portare le mascherine nei luoghi e situazioni a rischio. E poi, dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione che è in corso: chi non ha fatto la terza dose può farla, sfioriamo 40 mln di persone che hanno fatto il booster, ma si può crescere. Anzini e fragili facciano il secondo booster. Il mio appello è di non aspettare, poi a settembre ci sarà un campagna più larga, ma chi è particolarmente esposto deve difendersi con il secondo booster e l'utilizzo della mascherina». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine dell'Assemblea di Farmindustria a Roma, commentando i dati dell'Agenas che hanno evidenziato come con Omicron 5 i contagi siano 100 volte superiori rispetto allo scorso anno.
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