Khosta-2, nuovo virus dei pipistrelli scoperto in Russia: può infettare (peggio del Covid) l'uomo

Appartiene alla sottocategoria di coronavirus nota come sarbecovirus e resiste a due dosi di vaccino Pfizer o Moderna.

Khosta-2, nuovo virus dei pipistrelli scoperto in Russia: può infettare (peggio del Covid) l'uomo
Khosta-2, nuovo virus dei pipistrelli scoperto in Russia: può infettare (peggio del Covid) l'uomo
di Giorgia Crolace
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Giovedì 29 Settembre 2022, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 11:59

Può infettare le cellule umane con facilità ed è in grado di resistere ai vaccini anti-covid attualmente disponibili. Il virus, simile al Sars-CoV-2, è stato rilevato in un pipistrello russo. È quanto hanno riferito sulla rivista Plos Pathogens gli esperti della Washington State University's Paul G. Allen School for Global Health. Dopo aver condotto alcuni esperimenti sull’agente patogeno, i virologi americani hanno scoperto che la proteina spike del nuovo virus, denominato Khosta-2, è inoltre resistente anche agli anticorpi monoclonali.

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Khosta-2, un sarbecovirus 

Sia Khosta-2 che il Sars-CoV-2 appartengono alla stessa sottocategoria di coronavirus nota come sarbecovirus. Come spiega Michael Letko, virologo autore dello studio: «La nostra ricerca dimostra ulteriormente che i sarbecovirus che circolano nella fauna selvatica al di fuori dell'Asia - anche in luoghi come la Russia occidentale, dove è stato trovato il virus Khosta-2 - rappresentano una minaccia per la salute globale e per le campagne vaccinali in corso contro il Sars-CoV-2».

Fondamentale quindi portare avanti la ricerca per lo sviluppo di vaccini universali in grado di proteggere contro i sarbecovirus in generale, piuttosto che solamente contro le varianti conosciute del Sars-CoV-2. «Purtroppo, molti dei nostri vaccini attuali sono progettati per specifici virus che sappiamo infettare le cellule umane o per quelli che sembrano rappresentare il rischio maggiore di infettarci.

Ma si tratta di un elenco in continua evoluzione. Dobbiamo ampliare la progettazione di questi vaccini per proteggere da tutti i sarbecovirus», spiega Letko.

I virus Khosta-1 e Khosta-2 sono stati rilevati nei pipistrelli russi nel 2020 ma inizialmente non sembravano costituire una potenziale minaccia. In seguito, dai test condotti sul virus dai ricercatori della Washington State University è emerso che Khosta-2, così come Sars-CoV-2, utilizza la sua proteina spike per attaccare le cellule umane ed è in grado di eludere la protezione data da due dosi di vaccino Pfizer o Moderna.

La necessità di sviluppare vaccini universali

Dai risultati dello studio pubblicati su Plos Pathogens, spiega il Daily Mail, emerge però che è ancora possibile che l’immunità naturale acquisita attraverso l’infezione da covid e quella ottenuta mediante i vaccini possano sconfiggere il virus. Il team di esperti della Washington State University ha riconosciuto che la maggior parte delle centinaia di sarbecovirus scoperti non sono in grado di infettare gli esseri umani. I loro risultati però dimostrano che i sarbecovirus «rappresentano una minaccia per la salute globale» ed «evidenziano l'urgente necessità» di sviluppare vaccini universali contro il coronavirus.

Il rischio di una nuova epidemia

I ricercatori di tutto il mondo stanno compiendo uno sforzo enorme per ampliare i database delle sequenze con i nuovi sarbecovirus animali in circolazione ma «sebbene siano stati eseguiti alcuni esperimenti con i nuovi virus, molti rimangono non testati e quindi la loro capacità di trasmettersi agli esseri umani è sconosciuta», continua il Daily Mail riportando le dichiarazioni del team di esperti.

«Con la scoperta di ulteriori sarbecovirus in regioni geografiche più ampie, il rischio di nuovi virus ricombinanti (ibridi) è in aumento», e questo apre alla possibilità di «nuovi sarbecovirus compatibili con l'uomo». 

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