Green pass a scuola, Costa: «Saremo rigidi, settembre mese decisivo»

Green pass a scuola, Costa: «Non possiamo permetterci di far perdere neanche un giorno ai nostri ragazzi»
Green pass a scuola, Costa: «Non possiamo permetterci di far perdere neanche un giorno ai nostri ragazzi»
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Lunedì 23 Agosto 2021, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 08:36

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa avverte sul green pass a scuola: «Saremo rigidi». Le parole dell'esponente di governo rimarcano l'intenzione del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che ieri ha confermato l'applicazione della nuova normativa per i docenti e il personale scolastico in vista della riapertura delle scuole.

Per Andrea Costa «non possiamo permetterci di far perdere neanche un giorno ai nostri ragazzi». «Sul provvedimento che abbiamo fatto riguardante il personale scolastico saremo rigidi, quindi obbligo del green pass». Sentito dall'Adnkronos Salute, il sottosegretario ha anche rassicurato sulla fine della dad per le lezioni e sulla data. «La scuola - ha proseguito - inizierà alla data prevista e in presenza».

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«Basta guardare i dati per convincersi a vaccinarsi»

Il sottosegretario ha anche affermato che è «sufficiente guardare i dati dei ricoveri degli 80enni». «È una certificazione in più che mi auguro possa servire a stimolare qualche concittadino, che non lo ha ancora fatto, a vaccinarsi», ha proseguito il sottosegretario.

Positivo il commento del Andrea Costa all'approvazione definitiva del vaccino Pfizer da parte della Fda americana. «Ogni notizia buona che può servire a convincere qualche concittadino a vaccinarsi, penso che debba essere bene accetta quindi questa ulteriore certificazione va salutata con favore». «A ogni modo parliamo di vaccini che hanno comunque ricevuto le certificazioni da parte degli enti regolatori. Non vorrei - ha continuato ancora - che passasse il messaggio che fino ad oggi abbiamo somministrato un vaccino non autorizzato».

«Ritengo inoltre - ha proseguito l'esponente di governo - che basterebbe guardare giornalmente i numeri dei ricoveri di chi oggi finisce in terapia intensiva per convincersi che tutto sommato sarebbe meglio vaccinarsi».

«L'età media dei ricoverati di oggi è di 40-50 anni per un semplice motivo: gli ottantenni non vanno più in terapia intensiva perché si sono vaccinati», ha concluso.

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