Green pass, Lopalco: «L'addio al rafforzato è un regalo ai No vax, è come dire che abbiamo scherzato»

IL docente di igiene all'Università del Salento: "Passare dalla gestione d'emergenza a quella ordinaria della pandemia da Sars-Cov-2 è più che giusto"

Green pass, Lopalco: «L'addio al rafforzato è un regalo ai No vax, è come dire che abbiamo scherzato»
Green pass, Lopalco: «L'addio al rafforzato è un regalo ai No vax, è come dire che abbiamo scherzato»
4 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Marzo 2022, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 16:03

Le polemiche non mancano. «L'addio al Green pass rafforzato è un regalo ai No vax. Il fatto di abolirlo da un giorno all'altro, il fatto di dire che si può tornare a lavorare significa, come messaggio comunicativo: abbiamo scherzato. Avete fatto bene a resistere”». Lo sostiene, all'Adnkronos Salute, l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all'Università del Salento che, tra l'altro, si dice d'accordo con le proteste dei presidi che, dal primo aprile, vedranno tornare al lavoro gli insegnanti non vaccinati, che potranno riprendere l'attività, seppure non a contatto diretto con i ragazzi, facendo il tampone.

Omicron 2, virus tra i più contagiosi al mondo (dopo il morbillo): ma la mortalità è lontana dalla Peste nera

«Le persone che non volevano vaccinarsi - continua - piuttosto che fare il vaccino, come ha fatto il 90% del Paese, hanno trovato scuse, hanno perso tempo, hanno presentato certificati, hanno presentato ricorsi...hanno perso tempo in attesa di ciò che poi è arrivato, la sanatoria. È un favore che si è fatto oltre che ai No vax anche alle parti politiche che strizzano l'occhio a queste persone».

Omicron 2, Bassetti: «Con mascherine e distanziamenti questa variante non la conteniamo»

LOCKDOWN - «Il rischio di un nuovo lockdown nel nostro Paese, come sta avvenendo in Cina, non esiste. Abbiamo gestito meglio la pandemia rispetto al Paese orientale perché sin dall'inizio abbiamo considerato il fatto che la convivenza con il virus sarebbe stata necessaria. E abbiamo vaccinato molto», dice ancora l'esperto commentando il ritorno al lockdown per Shanghai, che resterà - 5 giorni nella sua parte orientale e 5 in quella occidentale - bloccata per consentire lo screening della popolazione. La Cina, continua Lopalco, «ha una situazione completamente diversa dalla nostra. Ha sbagliato tutta le gestione della pandemia perché è stato inseguito il miraggio del Covid 0, che era irraggiungibile.

E quindi il Paese si trova con una popolazione in cui il virus non ha circolato. Una popolazione, inoltre, non immunizzata da un vaccino che non funzionava e che è stato utilizzato poco e male».

LA GESTIONE - «Passare dalla gestione d'emergenza a quella ordinaria della pandemia da Sars-Cov-2 è più che giusto. Lo sostengo da tempo. Ma l'ordinario va preparato. La gestione straordinaria, con reparti Covid dedicati negli ospedali, non è sostenibile sul lungo periodo. Ma il virus sarà presente per sempre. Al momento, però, non vedo molto impegno organizzativo per passare a questa gestione ordinaria», spiega ancora Lopalco, che fa «un esempio per tutti: molti casi di ricoveri attribuiti al Covid, in questo momento, riguardano pazienti che vanno in ospedale per altri motivi e risultano positivi al virus. Questo perché c'è ancora una circolazione virale intensa e la probabilità che ci sia un portatore del virus, anche tra chi ha una patologia diversa, è molto alta. Attualmente queste persone vengono trasferite in reparti Covid, a prescindere dalla loro malattia, anche se non hanno bisogno di uno pneumologo o di un infettivologo. Questo aspetto è stato, fino ad oggi, sottovalutato. Eppure, in questa situazione ci sono e ci saranno moltissime persone vaccinate che non hanno problemi con il virus. La gestione di questi pazienti, finita l'emergenza, andrà fatta nei reparti ordinari, non in quelli Covid. Per questo bisogna preparare il personale e avere, nei reparti ordinari, stanze di isolamento come si fa per altri patogeni, tubercolosi o altro».

 

Per Lopalco, dunque, la gestione ordinaria è in contraddizione con il continuare a tenere aperti reparti Covid, «con tutto quello che significa: personale dedicato, organizzazione apposita. In pratica, se si continuerà con questa organizzazione, avremo comunque una gestione non ordinaria senza nemmeno il supporto della legge sull'emergenza, con tutto quello che significa dal punto di vista amministrativo, per esempio per pagamenti straordinarie e sforamento di budget».

© RIPRODUZIONE RISERVATA