Con la seconda ondata di casi di Covid-19 nel mondo aumentano anche i pazienti che sembrano aver sviluppato una forma di diabete causata proprio dal coronavirus, al punto che se una persona ha avuto l'infezione dovrebbe valutare questa possibilità se presenta dei sintomi compatibili. Lo afferma Francesco Rubino, ricercatore italiano che lavora al King's College di Londra che è tra i coordinatori del primo registro internazionale che mira a comprendere le relazioni tra le due malattie, nato a giugno ma che sta avendo un'impennata di adesioni nell'ultimo periodo.
“COVID could be causing diabetes from scratch,” said Dr. Francesco Rubino, a diabetes researcher and chair of metabolic and bariatric surgery at King’s College London. https://t.co/pLhMiTHFPL pic.twitter.com/evGt4FYrX1
— Inquirer (@inquirerdotnet) October 20, 2020
Da tutto il mondo
«Il registro ha già raccolto l'adesione di 300 medici da tutto il mondo, e abbiamo già dati su alcune decine di dati - spiega l'esperto -.
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Il registro
L'idea del registro, spiega Rubino, è nata quasi per caso, conversando con alcuni colleghi di altri paesi. «Da subito è stato chiaro che i pazienti diabetici avevano un maggior rischio di Covid severo, ma poi sono emersi diversi casi di persone che hanno sviluppato il diabete insieme o dopo l'infezione. Questo suggerisce qualche interazione a livello biologico. È chiaro che il virus ha la potenzialità di entrare nelle cellule fondamentali per il metabolismo del glucosio, come pancreas, fegato e intestino. Grazie al registro potremo capire se la relazione è biunivoca, se ci sono persone più a rischio, se il diabete scompare dopo l'infezione o resta come malattia cronica, e anche di che tipo di diabete si tratta, perchè sembra avere delle caratteristiche diverse sia da quello di tipo 1 che di tipo 2».