Covid più influenza, farmaci introvabili: «Ne mancano tremila». L’allarme di Federfarma e medici di base

Federfarma: situazione peggiore che nella prima fase di pandemia

Covid più influenza, farmaci introvabili: «Ne mancano tremila». L allarme di Federfarma e medici di base
Covid più influenza, farmaci introvabili: «Ne mancano tremila». L’allarme di Federfarma e medici di base
di Valentina Arcovio
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Mercoledì 4 Gennaio 2023, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 08:21

Non importa quante farmacie si raggiungano: una, due, tre o anche quattro di fila. Ci sono alcuni farmaci che sono praticamente introvabili in Italia e non solo. Da Nord a Sud del nostro Paese alcune medicine spariscono non appena le farmacie ne vengono rifornite. Una carenza simile non l’abbiamo sofferta neanche in piena pandemia, quando quasi l’intero mondo era in lockdown e la richiesta di farmaci era giustificabilmente molto alta. L’ultimo bollettino dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) riporta la carenza di oltre 3mila farmaci, di cui 554 per problemi produttivi e distributivi, elevata richiesta, discontinuità nelle forniture e ridotta disponibilità. «Il problema della carenza dei farmaci ritorna periodicamente all’attenzione», dice Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma. «Ma possiamo dire che la carenza di medicine è oggi più alta, anche se leggermente, che nel periodo più buio della pandemia», aggiunge. 

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LE CAUSE

All’origine di questa situazione c’è un’eccezionale combinazione di fattori.

In primis una stagione influenzale piuttosto insidiosa, probabilmente la più forte degli ultimi 10-15 anni. All’influenza continua ad aggiungersi la circolazione del virus Sars-CoV-2, responsabile delle infezioni Covid-19. E ci sono più casi di infezione da virus respiratorio sinciziale. In questo periodo si fa quindi un utilizzo maggiormente diffuso di alcuni farmaci che consentono di gestire i sintomi dell’influenza e di Covid-19, così come di altre sindromi similinfluenzali. «La paura di non trovare questi farmaci spinge poi i cittadini all’acquisto anche senza che ce ne sia bisogno», dice Tobia. «Un altro fattore determinante per la carenza dei farmaci è legata alla dipendenza dell’Italia nella produzione di alcuni principi attivi», aggiunge il segretario nazionale di Federfarma. «Molti farmaci, infatti, arrivano dall’India e dalla Cina. A causa della pandemia e dei lockdown, gli stabilimenti situati in questi paesi hanno rallentato la loro produzione - aggiunge -. Per evitare conseguenze simili e una maggiore tranquillità bisognerebbe fare in modo di essere più indipendenti in futuro».

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La carenza dei farmaci, inoltre, è collegata all’attuale crisi internazionale, scatenata dalla guerra tra Ucraina e Russia. «A causa del conflitto - spiega Tobia - stiamo soffrendo la carenza di materie prime che non sono solo principi attivi. Manca ad esempio il materiale per il packaging dei farmaci: l’alluminio per i blister che contengono le medicine; il salice per le fiale e le bottiglie di sciroppo; e manca addirittura il cartone, un materiale che sottovalutiamo, ma che è fondamentale per la distribuzione dei farmaci. I paesi dell’Est che producono cartone hanno diminuito le consegne: per limitare i costi, aumentati per via del caro carburante, hanno portato al contingentamento delle spedizioni». 

IL RESTO DEL MONDO

La carenza dei farmaci non è solo un problema nazionale, ma europeo e mondiale. Come in Italia, nelle ultime settimane si sono registrate in Grecia carenze significative di farmaci da banco, come gli sciroppi antipiretici e gli sciroppi per la tosse ma anche antibiotici e farmaci per inalazione che interessano soprattutto i bambini. Il ministro della Salute greco Thanos Plevris ha inviato una lettera alla Commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, chiedendo «una politica centrale a livello dell’Unione Europea per il problema della carenza di farmaci che affligge tutti gli Stati membri dell’Ue». Anche la Francia e la Germania stanno attraversando una fase critica nella disponibilità dei farmaci. Notifiche simili sono state emesse dal governo del Regno Unito. In Irlanda, Medicines for Ireland, organizzazione sanitaria nazionale, ha recentemente elencato 186 medicinali che risultano scarsi scarseggianti a causa dei crescenti problemi della catena di approvvigionamento globale.

In Romania, più di 2mila medicinali sono scomparsi dal mercato e in Belgio un farmaco su cinque che era disponibile l’anno scorso oggi non lo è più. «C’è la volontà da parte dell’Unione Europea di realizzare un sistema di raccordo tra i paesi membri, coordinato dall’Ema (Agenzia europea dei medicinali), per armonizzare le problematiche relative alla carenza di farmaci, cercando soluzioni», dice Tobia. «L’Italia ha già avviato una serie di interlocuzioni, aprendo un tavolo con Spagna, Portogallo, Francia e altri paesi», aggiunge. Anche questa, tuttavia, è una soluzione potenzialmente efficace nel futuro e non immediata. «Al momento la cosa più logica da fare è appellarci al buon senso e alla responsabilità civica: non facciamo scorte inutili, ma acquistiamo solo i farmaci di cui abbiamo bisogno realmente in quel momento». 

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