Era stato lo stesso Boris Johnson nei giorni scorsi ad evocare «un'ondata» di nuovi casi di Covid scatenata dalla diffusione della variante Omicron. E oggi il primo ministro britannico è stato travolto dal record assoluto dei contagi nel Regno Unito fin dall'inizio della pandemia, 78.610, con altri 165 morti, mentre le infezioni dalla nuova mutazione sono quasi raddoppiate, salendo da 4.671 a 10.017. Ma i problemi, si sa, non vengono mai soli. Il premier è messo alle corde anche politicamente dal fuoco amico del centinaio di deputati Tory che ieri alla Camera dei Comuni hanno votato contro le misure restrittive anti-Covid del suo piano B (comunque approvato, anche se con l'aiuto del Labour) nella peggiore rivolta interna subita da BoJo come primo ministro; e dall'opposizione laburista guidata da Keir Starmer, che oggi al Question Time l'ha accusato di essere «troppo debole per guidare il Paese» e soprattutto «il peggior primo ministro possibile nel peggior momento possibile».
Johnson: è una guerra senza quartiere
Non è già la richiesta di dimissioni ma qualcosa in più di un guanto di sfida lanciato nel momento più difficile per Johnson. Il premier ha risposto con uno slogan rivolto ai laburisti - "noi vacciniamo, loro vacillano" - e spronato l'esercito di medici e infermieri ad andare avanti nella campagna di vaccinazione nel tentativo di arginare l'avanzata di Omicron, di cui si vedono già i primi allarmanti effetti negli ospedali. I ricoveri per Covid sono aumentati del 10% a livello nazionale e di un terzo a Londra, in una settimana, spinti proprio dalla variante. Lo ha confermato anche il Chief medical officer dell'Inghilterra, Chris Whitty: dagli ultimi grafici emerge come la curva dei contagi dalla variante Delta sia tendenzialmente piatta, mentre quella di Omicron vede un raddoppio di casi in due giorni, anche più rapidamente in alcune zone del Paese.
L'effetto terza dose
Per Johnson è quindi «vitale» la terza dose di vaccino: ha ricordato durante una conferenza stampa pomeridiana che finora la risposta dei britannici è stata più che positiva, con il record di 656.000 booster somministrati nelle ultime 24 ore - per un totale di 24,7 milioni - e la copertura del 90% degli over 70, il doppio della media Ue in proporzione e più del doppio degli Usa. Ma bisogna fare ancora di più. Con i numeri di oggi è arrivata anche la previsione di nuovi record di contagi da qui a Natale, con picchi di ricoveri.
L'ironia di Ricciardi
«Congratulazioni al governo del Regno Unito che dopo 2 anni di errori ha finalmente raggiunto il terribile record di quasi 80mila casi al giorno (e l'inverno non è ancora arrivato): tragedia per loro, ma problemi anche per l'Europa data l'incredibile mobilità dei cittadini». Lo scrive su Twitter Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza.
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Nuove restrizioni in Grecia
Anche la Grecia ha annunciato nuove restrizioni per l'ingresso di «tutti i viaggiatori» nel Paese imponendo a partire dal 19 dicembre un tampone PCR negativo effettuato entro le 48 ore precedenti all'arrivo. Inizialmente questo provvedimento era stato annunciato per i soli viaggiatori provenienti da Regno Unito e Danimarca, poi è stato esteso.
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